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"Ci hanno comunicato che non possono più ospitarci", raccontano i membri di "La Pace", costretti a tirare una riga sopra un appuntamento che prometteva di unire la comunità. Non è la prima volta che l’associazione si scontra con ostacoli simili. Solo un anno fa, la festa dell’Iftar a Renate – dove "La Pace" opera da oltre vent’anni – aveva scatenato un’ondata di polemiche, finendo sotto i riflettori di media locali e nazionali. Oggi, a Calò, la storia sembra ripetersi.

Un invito per tutti, sfumato in poche ore

Il volantino era già online, condiviso sui social di "La Pace" con entusiasmo: una serata di "gioia e degustazione di piatti tipici", pensata non solo per i fedeli musulmani, ma per l’intera cittadinanza. 

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Un gesto di apertura e dialogo, cancellato però con una semplice scritta rossa: "Annullato". La delusione è palpabile, e gli organizzatori non nascondono il rammarico: "Parliamo tanto di integrazione, ma alla fine ci ritroviamo sempre al punto di partenza".

Prospettive future: si cerca un piano B

Nonostante lo stop, "La Pace" non si arrende. "Se troveremo uno spazio adatto, proveremo a organizzare qualcosa più avanti", assicurano. Per ora, però, la festa del 24 marzo è ufficialmente saltata, lasciando un vuoto non solo nel calendario, ma anche nel cuore di chi sperava in un momento di unione. Un episodio che, ancora una volta, accende i riflettori sulle difficoltà di costruire ponti in un territorio dove le buone intenzioni spesso inciampano.