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Il primo giorno di zona rossa in Lombardia si è concluso con dei dati in linea con il trend dell’ultimo periodo, con una percentuale di positività che rimane attorno al 10.1%: sono stati effettuati 21.605 tamponi, un numero nettamente inferiore rispetto alle analisi precedenti, e sono stati riscontrati 2.185 positivi, anche in questo caso meno delle ultime rilevazioni, ma il rapporto tamponi-positivi resta alto. I dati hanno rivelato 6.430 guariti/dimessi, mentre i decessi sono 79 in più.

Nella provincia di Monza e Brianza si registrano +373 positivi, un numero costante che mette in serio pericolo la stabilità già precaria degli ospedali: l’Asst di Monza ha comunicato che nell’Ospedale San Gerardo sono attualmente ricoverati 242 pazienti a causa del virus Covid-19, di cui 32 in terapia intensiva. Negli ultimi 3 giorni c’è stato un notevole incremento dei ricoveri quotidiani, con una media di 25 al giorno, che fanno temere per la stabilità della struttura monzese.

Nel frattempo, prosegue con forte impegno la campagna vaccinale operata dal San Gerardo, i cui numeri si sono triplicati: l’ospedale è passato da circa 470 vaccinazioni giornaliere a effettuarne 1300, grazie alle linee vaccinali operative sette giorni su sette, impegnate momentaneamente nella somministrazione al personale scolastico.

“Resta l’incertezza della disponibilità dei vaccini, ma siamo certi che la macchina organizzativa stia funzionando con ottimi risultati, anche a giudicare dagli apprezzamenti che riceviamo ogni giorno dai cittadini”: queste sono le parole della struttura, che spera di poter arrivare ad una vaccinazione di massa nel minor tempo possibile.

Nel nostro Paese la questione più delicata resta dunque quella dei vaccini: proprio nella giornata del 15 Marzo arriva lo stop in via precauzionale al vaccino AstraZeneca. L’Aifa, Agenzia italiana del Farmaco, ha momentaneamente sospeso la somministrazione del vaccino dell’azienda anglo-svedese su tutto il territorio italiano per valutare gli eventuali problemi segnalati a seguito della vaccinazione.

Erika Rossini