x

x

“E’ una scelta coraggiosa che paragonerei a quella che facemmo con Sacchi, che non aveva mai allenato in Serie A”. Così Adriano Galliani ha spiegato la scelta sua e di Silvio Berlusconi di affidare le sorti del Monza nelle mani di Raffaele Palladino, calciatore fino a tre anni fa e con alle spalle solo due stagioni di allenatore nelle giovanili. Il background di Sacchi, quando arrivò al Milan nel 1987, era però molto diverso da quello di Palladino e il paragone tra i due regge poco. Ma se il tecnico di Fusignano è stato l’apice delle intuizioni/scommesse della coppia Berlusconi-Galliani, spesso i due hanno sorpreso la critica con scelte del genere e non sempre è andata bene. Vediamo allora quali sono stati i top e i flop degli allenatori esordienti lanciati dal Cavaliere.
Galliani con Sacchi (foto Ac Milan)
Un top che può essere messo sullo stesso piano di Sacchi è sicuramente Fabio Capello, catapultato dalla scrivania alla panchina nel 1991 e già capace nell’87, dopo l’esonero di Liedholm e prima dell’avvento di Sacchi, di riportare il Milan in Europa vincendo uno storico spareggio con la Sampdoria.
I Berlusconi con Capello
Altre due scommesse vincenti sono state Alberto Zaccheroni e Massimiliano Allegri, vincitori, non da favoriti e al primo anno, degli scudetti rossoneri del ‘99 e del 2011. Tutti e due però avevano già allenato in Serie A con ottimi risultati (l’Udinese e il Cagliari) e non erano quindi esordienti.
Galliani con Zac
Pochi sono i flop e il più grande è stato Clarence Seedorf. Scelto personalmente da Silvio Berlusconi dopo l’esonero di Allegri, l’olandese firmò un contratto di due anni e mezzo ma rimase sulla panchina del Milan solo 6 mesi e con risultati disastrosi.
Berlusconi e Seedorf
Gli stessi di Filippo Inzaghi (un campionato finito 10° posto) e Christian Brocchi (solo 6 partite più una finale persa di Coppa Italia), promossi entrambi in Prima Squadra dopo aver allenato le giovanili del Milan. Un po’ meglio fecero Leonardo, scelto a sorpresa nel 2009 dopo gli 8 anni di successi con Carlo Ancelotti e Gattuso, promosso anch’egli dalla Primavera nel 2017 dopo l’esonero di Montella. Ma Rino aveva già qualche anno di gavetta all’estero e in Serie B, quella che non ha Palladino “ma con i nostri consigli, come abbiamo fatto per 30 anni al Milan, io credo che farà bene”. Stefano Spinelli