Vi ricordate Città Satellite? Ecco cosa succederà all'ex parco giochi lombardo
Il 22 maggio nuova chance per l'iconico luna park abbandonato di Limbiate

La nuova data per la vendita all'incanto è fissata per il 22 maggio, con una base d'asta identica alla precedente procedura: 896mila euro, con un'offerta minima accettabile di 672mila euro e un rialzo minimo di 5mila euro. L'area, pignorata dal Tribunale di Milano nel 2023 in seguito al fallimento della società proprietaria, si estende per ben 336mila metri quadrati all'interno del verde del Parco delle Groane.

Il complesso comprende terreni originariamente destinati a parco divertimenti e riserva naturale, con diversi fabbricati che un tempo ospitavano bar, ristoranti, chioschi per la ristorazione, una piccola chiesa e servizi vari. Spicca anche un laghetto artificiale pensato per la pesca sportiva. Purtroppo, lo stato attuale delle costruzioni è tutt'altro che ottimale: vetuste e abbandonate da anni, versano in condizioni di forte degrado e necessiterebbero di interventi massicci di manutenzione per tornare funzionali.
L'interesse dell'amministrazione comunale
Durante la seduta del Consiglio comunale di dicembre, in occasione della discussione sul bilancio previsionale, era emerso un accorato appello per salvare l'area di Città Satellite. In particolare, il Partito Democratico aveva presentato un emendamento al Documento unico di programmazione, chiedendo all'Amministrazione di valutare l'acquisizione dell'area come patrimonio pubblico.
La proposta includeva anche la successiva bonifica e riqualificazione del sito in Lombardia, interventi ritenuti necessari considerando "l'alto valore storico ambientale dell'area, la sua collocazione all'interno delle Groane, e la particolare integrazione con la rete ciclopedonale". Il PD aveva inoltre sottolineato le potenzialità di sviluppo di progetti innovativi capaci di creare percorsi di esplorazione a contatto diretto con la natura.
Gli ostacoli all'acquisto da parte del Comune
Il sindaco Antonio Romeo, pur confermando la disponibilità dell'amministrazione ad acquisire l'area, aveva evidenziato un ostacolo significativo che al momento impedisce questa operazione. "Siamo disponibili ad acquisire l'area ma non nelle attuali condizioni perché c'è ancora in essere un contratto d'affitto d'azienda", aveva spiegato il primo cittadino.
"Un'Amministrazione pubblica non può comprare un'area su cui grava un affitto", aveva aggiunto Romeo, precisando che "semmai può farlo un privato che vuole rischiare con fondi propri". Il sindaco aveva quindi concluso che "finché non si chiarisce questo rapporto tra società fallita e gestore di questo spazio siamo in una fase di stallo. Bisogna avere l'area libera per poter fare un progetto".
Resta quindi da vedere se la nuova asta del 22 maggio porterà finalmente a un acquirente in grado di completare l'acquisto e, soprattutto, di avviare un progetto di recupero per questo spazio che rappresenta un pezzo di storia e memoria collettiva del territorio limbiatese.