Amarcord Biancorossi - Quando Ulivieri usò quattro lettere per spiegare la vittoria del Bologna a Monza
I nostri Amarcord sono – appunto – ‘nostri’. Nel senso che, senza voler ergersi a verità assolute, vanno a ripescare sensazioni uniche, emozioni personali, stati d’animo esclusivi. Tradotto nella rubrica di questa settimana: dire Monza-Bologna è pensare alla straordinaria acrobazia di Aldo Cantarutti nel 3-2 del girone di Coppa Italia 1977 ed ancora di più alla clamorosa bomba di Ernesto ‘Pero’ Peroncini nel 2-1 della Serie B 1982-83. Sarebbe (relativamente) facile imbastire una pagina godibile rivivendo prodezze che chi tifa Monza da tanti anni porterà per sempre negli occhi e nel cuore. Eppure la malinconica vena romantica che è il faro dei nostri ricordi preferisce ripescare una sconfitta. Quella più incredibile, assurda, allucinante, immeritata delle tante cui ho assistito nel mio excursus vitae biancorosso.
Serie C 1994-95: le scorie della retrocessione hanno lasciato segno profondo – morale ed economico – nel presidente Giambelli. Che, attraverso il neo Direttore Sportivo Terraneo, chiede all’immenso capitan Saini di fare da chioccia ad una squadra più acerba che giovane e la affida al lavoro quotidiano, alla certosina pazienza, alla totale dedizione, alla grande passione, alla profonda conoscenza di mister Boldini. Non mi dilungo nel ribadire la profonda stima e la sincera amicizia che mi legano a lui. Non mi dilungo perché l’ho già fatto più volte e lo farò ancora. I ragazzi lo seguono, si applicano, Monzello è un cantiere a cielo aperto fino a che cala il buio. I biancorossi piacciono per coraggio, spirito offensivo e ricerca del gioco anche se l’inizio è – dal punto di vista dei risultati – decisamente duro: sconfitta rocambolesca ed immeritata a La Spezia, pareggio interno pieno di rimpianti con il Leffe, vittoria di misura ad Ospitaletto.
Il quarto turno propone la visita al Brianteo del Bologna di Renzo Ulivieri, favorita a mani basse per la vittoria del girone ed il ritorno tra i cadetti. La testata di cui sono corrispondente (Il Corriere dello Sport Stadio) ha una importante e storica redazione nel capoluogo emiliano: in tribuna stampa arrivano capo e vicecapo redattore. La prima mezz’ora del Monza è qualcosa di fantastico: gioco, corsa, schemi, teoria del calcio offensivo tradotta alla perfezione sul campo, avversari frastornati ed annichiliti. Con un solo – certo non piccolissimo – neo: occasioni da gol sciupate in modo clamoroso. Erba, Delpiano e Brogi se ne mangiano una a testa. Ma di quelle da non credere. In due casi il portiere rossoblù è addirittura a terra e la porta vuota … Fatalmente l’intensità cala. E te credo. A metà del secondo tempo un calcio di punizione (regalato da una distrazione difensiva) di Fasce da fuori area punisce il sonno profondo ed il posizionamento sbagliato di Aiardi … Poco dopo il neoentrato Guerzoni riesce nell’impresa di sparare addosso a Marchioro il pareggio praticamente già fatto. Pazzesco.
In sala stampa Ulivieri esterna sincero imbarazzo: “Via, diciamo onestamente che un pari sarebbe stato molto più giusto per usare una frase fatta che di solito usa chi perde … Nel primo tempo il Monza ci ha letteralmente preso a pallate. Sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, agonistico, dinamico”. Il Boldo è demoralizzato, affranto, scuro in volto, senza voce. Tocca a noi provare a fargli coraggio. Arrivo a casa da dove devo dettare solo poche righe perché i due inviati avrebbero naturalmente coperto tutti i servizi. Mi squilla il telefono, è il caporedattore: “Fiorenzo, volevo aggiornarti su questo. Dopo la conferenza ufficiale, Ulivieri si è intrattenuto informalmente con noi cronisti che seguiamo quotidianamente la squadra e con i quali si è ormai instaurato un rapporto confidenziale. Ci ha detto testualmente ‘Ragazzi, oggi mi sono sentito non proprio un ladro ma un po’ come quei bambini che rubano la marmellata di nascosto dalla mamma … Un po’ tanto … Appena rientrati negli spogliatoi ho sottolineato ai giocatori che non era assolutamente il caso di festeggiare perché la vittoria è del tutto immeritata e spiegabile solo con un termine di quattro lettere che inizia per c e finisce con ulo … “ Mitico Renzaccio … Cosa aggiungere ? proprio nulla. Passo e Chiudo.
Domenica 18 settembre 1994. Monza, Stadio Brianteo:
MONZA-BOLOGNA 0-1 (0-0)
MARCATORE: Fasce (B) al 24’ st
MONZA: Aiardi, Rossi, Radice, Saini, Delpiano, Bega, Macchi, Brambilla, Brogi, Erba, Giorgio (23’ st Guerzoni). A disp.: Monguzzi, Sanfratello, Tutone, Cinetti. All.: Boldini
BOLOGNA: Marchioro, Tarozzi, Fasce, Savi, De Marchi, Presicci, Nervo (33’ st Olivares), Bergamo, Palmieri, Pergolizzi, Morello (21’ st Valtolina). A disp.: Cervellati, Bucchioni, Troscè. All.: Ulivieri
ARBITRO: Strazzera di Trapani
NOTE: Spettatori paganti 1.448 per un incasso di Lire 18.992.000. Ammoniti: Radice, Tarozzi, Bergamo, Palmieri e Pergolizzi. Calci d’angolo 9-6 per il Monza. Presenti in tribuna Gigi Radice e Beppe Marotta.
Fiorenzo Dosso