Monza si mobilita: proteste contro il nuovo codice della strada, ecco cosa sta succedendo
Associazioni e partiti uniti nella protesta: 'Sicurezza stradale sacrificata alla propaganda'
L'evento raccoglie un'ampia coalizione che include i principali partiti di opposizione: dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, da +Europa ad Azione e Italia Viva, insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra. A questi si aggiungono importanti realtà civiche locali come LabMonza, Monza Attiva e Civicamente, oltre al Patto Civico con Majorino a livello regionale. La mobilitazione è ulteriormente arricchita dalla partecipazione dei Radicali Italiani, dell'Associazione Luca Coscioni di Monza, dell'Associazione Radicale Enzo Tortora e dei Giovani Democratici della Brianza.
Le Ragioni della Contestazione
I manifestanti denunciano quello che considerano un "Codice della Strage", evidenziando come le nuove disposizioni non contribuiscano effettivamente al miglioramento della sicurezza stradale. Secondo gli organizzatori, la riforma privilegia un approccio propagandistico rispetto a soluzioni concrete per la sicurezza e la mobilità sostenibile.
Analisi delle criticità
Particolare preoccupazione destano alcune misure specifiche, come il nuovo sistema di ritiro della patente basato su test salivari, che non considera l'effettivo stato psicofisico del conducente. Viene inoltre criticata la limitazione delle zone 30 km/h, considerate cruciali per la riduzione degli incidenti. La riforma introduce anche restrizioni significative per aree pedonali, piste ciclabili e utilizzo degli autovelox.
La voce degli organizzatori
Giulio Guastini, coordinatore provinciale di +Europa in Brianza, sottolinea la natura problematica della riforma, evidenziando come questa introduca un sistema repressivo disconnesso dalle reali esigenze di sicurezza stradale. Critica inoltre l'approccio frammentario della riforma e la sua tendenza all'iper-regolamentazione, che rischia di complicare ulteriormente la gestione della mobilità urbana.