'Andavo a casa di Silvio Berlusconi': il retroscena di Lucci nell'inchiesta ultras
Durante il processo per l'inchiesta "Due Curve", l'ex capo della Curva Sud ha raccontato i rapporti con il Milan e negato profitti illeciti dallo stadio
Nel corso dell’udienza, Lucci ha espresso sorpresa per la scelta del Milan di costituirsi parte civile nel procedimento. A suo dire, come riportano i colleghi di Open, i rapporti con i dirigenti del club erano sempre stati distesi e trasparenti. ‘Con i dirigenti ho sempre avuto buoni rapporti. All’epoca andavo anche a casa di Silvio Berlusconi a parlare di calcio, anche con Adriano Galliani all’epoca parlavo spesso di calcio’. Una dichiarazione che riporta l’attenzione sul ruolo avuto dal fondatore di Mediaset e presidente scomparso del Monza nella gestione del club rossonero durante gli anni della sua proprietà.
Nessun guadagno dalla curva
Lucci ha respinto le accuse relative alla gestione economica del tifo organizzato. Ha negato di aver tratto profitto dalla vendita di biglietti, merchandising o dalla gestione dei parcheggi nei pressi di San Siro, tutte attività finite sotto la lente della procura milanese. ‘Li ho fatti con la droga, dallo stadio non ci guadagnavo niente’, ha affermato, riferendosi ai proventi che avrebbe ottenuto esclusivamente attraverso attività di spaccio, per le quali è destinatario anche di un’altra misura cautelare. Ha poi aggiunto: ‘Non ero il capo di un’associazione a delinquere’.
Una scalata ‘normale’ nel tifo organizzato
L’ex leader della Curva Sud ha definito la sua ascesa all’interno del tifo organizzato ‘normale’ e priva di violenza. Ha parlato di una passione genuina per il calcio e per la squadra rossonera, descrivendo un ambiente caldo ma entro i limiti della legalità. Ha inoltre sottolineato il suo sostegno a strumenti di controllo come la tessera del tifoso: ‘Favorevole alla tessera del tifoso da quando l’hanno introdotta’.
'Sono di sinistra'
In chiusura del suo intervento, Lucci ha voluto chiarire anche la propria posizione ideologica, spesso oggetto di pregiudizi nel mondo del tifo organizzato. ‘Spesso il tifo è di destra, ma io invece sono di sinistra’, ha dichiarato, rivendicando una linea personale distante dagli stereotipi associati agli ambienti ultras.
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