Nel segno del 28...e del Monza: vittoria di carattere contro il Sassuolo (1-0)
I brianzoli battono gli emiliani e tornano al successo grazie al 7° gol stagionale di Colpani. L'analisi tattica del match.
“Io dico sempre ai ragazzi che il calcio per noi è movimento, spostamento. Bisogna sempre correre. Ogni giocatore, in ogni circostanza, ha sempre una buona ragione per correre. Nel calcio non esiste una sola circostanza in cui un giocatore possa permettersi di stare fermo in campo”.
Marcelo Bielsa è uno dei grandi teorici del calcio. El Loco, così soprannominato per via del suo temperamento “eretico”, non è il più vincente della storia, ma senza dubbio tra i più influenti e apprezzati nell'ambiente. Un allenatore affettato e scientifico che, nell'arco della sua carriera, ha raccolto la stima di tantissimi colleghi, su tutti Pep Guardiola ("Per me Marcelo Bielsa è il miglior allenatore del mondo").
Movimento, principi, spazio, gioco: un mix di elementi che definisce l'idea di fútbol del trainer argentino e la fisionomia del calcio moderno. Un calcio dinamico che, come sottolinea il coordinatore delle nazionali giovanili dell'Italia Maurizio Viscidi: “è fatto di zone di campo nelle quali i giocatori devono sapersi muovere. Questo non significa che i giocatori devono saper far tutto. L'ala continuerà ad essere molto brava quando avrà la possibilità di lavorare sulla riga. Ma l'ala che resta nella stessa zona tutta la partita può essere anche facilmente marcabile. Quindi deve saper venire tra le linee o deve saper andare in profondità senza palla. Il senso del ruolo va rivisto: bisogna sapersi muovere preferibilmente in una zona di campo, ma saper interpretare anche altre zone. [...] Per me il concetto di calcio totale è voler giocare in tutte le fasi”.
Attacco e difesa. Difesa e attacco. In una parola: equilibrio. Ed è proprio attraverso l'equilibrio che il Monza riabbraccia quella vittoria che in casa mancava dal 10 dicembre 2023 (1-0 contro il Genoa).
Un trionfo, il primo all'U-Power Stadium nel 2024 ed essenziale per il prosieguo della stagione, che accarezza le onde del destino (come il titolo del film di Lars von Trier) e le coincidenze. A decidere il match del 28 gennaio è l'uomo più talentuoso dei biancorossi, il cui numero di maglia è proprio il 28: Andrea Colpani. 28, come i punti in classifica dei biancorossi.
Half-Spaces e duelli
Palladino schiera il consueto 3-4-2-1, col rientro di Di Gregorio tra i pali, Ciurria a sinistra e Birindelli a destra, Akpa Akpro in mediana accanto a Pessina e il tandem mancino, Colpani e V. Carboni, in rifinitura dietro Dany Mota.
Con Berardi infortunato, Dionisi lancia Castillejo dal 1 minuto e dispone i suoi giocatori nei meccanismi rodati del 4-2-3-1.
Il Monza approccia il match nel modo giusto, avanzando il pressing collettivo e la pressione individuale sugli avversari e sviluppando la manovra con incisività.
Nella difficoltà di incontrare squadre che non concedano quasi mai la superiorità o linee di passaggio centrali, lo spazio di mezzo diventa un vicario ideale e preferibile al centro stesso.
L'obiettivo è quello di sfruttare i corridoi interni, i cosiddetti half-spaces, per raggiungere la porta con la medesima frequenza e moltiplicare i duelli.
Motivo per il quale gli spazi di mezzo rappresentano una valida alternativa quando le vie interne sono sbarrate, divenendo un'ottima opzione per segnare e quindi vincere le partite.
In avvio è Colpani a orbitare nel cuore del campo e a prendere le misure per stanare la barriera emiliana.
Come? Scendendo in mediana a ricevere il pallone e puntando a duello gli avversari nelle aree disponibili tra un giocatore e un altro, nello spazio di mezzo, col Sassuolo ripiegato in copertura.
Il 28 si avventura in una percussione palla al piede ma viene fermato a ridosso dell'area neroverde. Una situazione che si ripeterà più volte durante la partita.
Verticalità e lateralità
Il Monza prova a variare le soluzioni in fase di possesso ricorrendo ai lanci dalle retrovie per prendere alle spalle la difesa avversaria.
Attraverso il gioco verticale e laterale, i biancorossi si rendono pericolosi. Al 5' la catena di destra si aziona. D'Ambrosio premia la corsa di Birindelli con una parabola a lunga gittata; il 19 biancorosso tiene in campo la sfera e crossa in area per V. Carboni, che di testa manda alto.
Ampiezza e profondità
L'idea di calcio di Palladino è chiara: non contano i moduli ma i principi.
Il gioco del Monza si basa sull'occupazione dominante degli spazi, la flessibilità dei ruoli, la ricerca della superiorità numerica in tutte le zone del campo e gli uno contro uno, lo sfruttamento della mobilità e il riconoscimento della manovra, in ampiezza o arretrata per cambiare fronte e andare in profondità, la lettura precisa delle situazioni.
Dopo il palo di Thorstvedt e il go annullato a Dany Mota (per un fuorigioco millimetrico col Var - ne parla Paolo Corbetta nel suo editoriale), i brianzoli spingono con convinzione e vanno in vantaggio. Colpani e Mota sono ispirati e in sintonia, i due quinti Birindelli e Ciurria, costantemente coi piedi a calpestare le linee, supportano i compagni in avanti.
Al 30' è proprio il Fante a innescare il portoghese con lancio sulla corsa. Il 47 biancorosso prende posizione su Ruan e attira il raddoppio di marcatura di Pedersen. Mota vince il doppio duello e serve un cut back in area per Colpani che mira l'angolino e lascia partire una rasoiata chirurgica. Consigli battuto e 1-0 per il Monza.
Gioco in verticale e sulla figura
Nella ripresa Dionisi revisiona il suo scacchiere configurando un 3-5-2 occupazionale e più bilanciato; Palladino inserisce in mediana Bondo al posto di Akpa Akpro (già ammonito).
Il Monza tenta subito di raddoppiare lavorando sugli stessi meccanismi del primo tempo: verticalità e palla sulla figura.
Una strategia che moltiplica gli uno contro uno sulle corsie esterne e l'attacco alla profondità con passaggi lungo linea dalla difesa, bypassando il secondo punto di costruzione del centrocampo. Un gioco studiato per tagliare i reparti avversari e mettere gli esterni o le ali nelle condizioni di generare potenziali occasioni sfruttando le contese dirette.
Al 47' si materializza un'azione tipo del Monza: Caldirola disegna un filtrante sull'asse di sinistra per Valentin Carboni, che si smarca del difensore neroverde (sfavorito da uno scivolone) e si involta palla al piede verso la porta. Il 21 biancorosso entra in area di rigore e, defilato, lascia partire un mancino tagliente che sfiora il secondo palo.
Nuovi acquisti, freschi innesti
La squadra di Dionisi organizza l'offensiva alla ricerca del pareggio, ma i brianzoli difendono con ordine senza concedere occasioni. Al 57' e al 77' esordiscono in maglia biancorossa Djuric e Zerbin: i loro innesti risultano funzionali al momento specifico della gara e al gioco del Monza. L'attaccante bosniaco rende le seconde palle un fattore positivo vincendo i duelli aerei grazie all'imponente fisicità; l'ex Napoli interpreta il ruolo di esterno a tutta fascia con intelligenza e qualità, sbarrando la strada a Volpato e attivando le transizioni con strappi fulminei.
Il Sassuolo tenta di bucare i reparti avversari ma la formazione brianzola forma un blocco monolitico a protezione del campo e della porta protetta da Di Gregorio.
Al triplice fischio il punteggio resta invariato: Monza-Sassuolo termina 1-0.
Colpo del Flaco, 3 punti in tasca
Dopo la debacle di Empoli, il Monza torna a vincere con una prestazione determinata, puntuale e di sacrificio.
Gioco tra le linee e predicato offensivo nel primo tempo, copertura e ripartenza nel secondo.
Colpani ritrova il gol - il settimo in stagione - dopo un digiuno di oltre due mesi (l'ultimo risale all'11 novembre 2023 contro il Torino all'U-Power Stadium), Mota sale in cattedra con una prestazione maiuscola, le catene esterne operano con efficacia, la squadra incamera energie e compattezza, testa e lucidità indicano la strada verso il risultato.
Primo clean sheet del 2024, dopo i 10 gol incassati nelle ultime tre sfide: contro il Sassuolo era fondamentale conquistare il successo e il Monza lo ha fatto, dimostrando una mentalità da vera squadra, unita, affamata, centrata.
“La prima cosa: grazie perché oggi avete dato il cuore tutti quanti. Grazie perché siete un grande gruppo! Però raga ci serva da lezione. Ci serve da lezione per capire che lo spirito è questo. Si difende insieme, si attacca insieme, si soffre insieme e si vince insieme. Questo dev'essere lo spirito".
Il discorso a fine partita di Palladino racconta perfettamente le qualità del collettivo, umane e professionali, e il senso di appartenenza di ogni singolo giocatore alla realtà brianzola.
Perché, come diceva Robert Green Ingersoll: “La più grande prova di coraggio è sopportare la sconfitta senza perdere il cuore”.
Il Monza ha assorbito il KO del Castellani e col duro lavoro e il cuore (appunto) si è rimesso in marcia, strappando 3 punti al Sassuolo e sfoggiando una prova di forza e d'orgoglio.
Valori che i biancorossi dovranno trasferire in campo nelle prossime gare, a partire dall'insidiosa trasferta di sabato 3 febbraio alle 15 contro l'Udinese.
A cura di Andrea Rurali