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Il presidente della Ternana Stefano Bandecchi ha parlato alla trasmissione "Un giovedì rossoverde", soffermandosi sul discorso del centro sportivo e dello stadio a Terni. Le dichiarazioni del dirigente labronico, riprese da calciofere.it:

"Io sono per mia natura ottimista. Il centro sportivo, prima o poi, si farà,. La Ternana ne ha bisogno. E’ indispensabile, per una squadra che voglia ambire ad avere un po’ di successo. E siccome la Ternana è squadra ambiziosa e prima o poi arriverà dove vuole arrivare, ne ha molto bisogno. Spero che in 5 o 6 mesi potremo avere delle novità. Per lo stadio nuovo, collegato alla clinica, dico che noi rispettiamo perfettamente la legge  e che presenteremo un progetto indiscutibile e inappellabile, ma so pure che la politica dovrà poi riflettere su ciò che vuole fare. Se uno stadio nuovo a Terni non lo facesse Bandecchi, potrebbe farlo solo un altro imprenditore. Non il Comune. La Regione deve fare una scelta e trovare una svolta, altrimenti rischia di finire risucchiata da qualche altra regione  non contare più nulla. L’Umbria cambi marcia. Il progetto per lo stadio di Terni è una cosa mostruosa. Io potrei fare pure lo stadio senza aver nulla in cambio, ma se devo spendere 27 milioni così, preferisco allora darli agli orfanelli e a chi non mangia".

"Abbiamo tentato di dare un volto nuovo alla Ternana. Leggo che siamo la terza squadra di serie B per stipendi pagati. In questo momento, però, siamo in una posizione di classifica che conferma come ciò che si paga non sia poi ciò che si ottiene. Il calcio va oltre i soldi che si spendono. Io, il calcio, ho provato a utilizzarlo nella maniera migliore. Per la nostra università è stato importantissimo, visto che per gran parte degli italiani siamo conosciuti proprio grazie al calcio. E credo pure che la vita calcistica aiuterebbe molti manager a gestire meglio le loro aziende. Per questo, invito gli imprenditori a fare anche calcio, per avere una gestione migliore delle loro realtà".

"Mi fece arrabbiare quando un ragazzo, una volta, mi sputò addosso. Ma poi, ho capito perché lo ha fatto. Era tra migliaia di persone e si è sentito autorizzato a fare una minch… Meno male, che non mi ha tirato una chiave inglese! Ma non ho mai pensato di mollare. Abbandonare qualcosa senza aver fatto qualcosa di importante, non è nelle mie corde. Un imprenditore di successo deve essere abituato anche a vivere sulle montagne russe. Il successo non è per forza vincere. Il successo è saper resistere alle sconfitte".

"In panchina? Ci torno a gennaio. Voglio lasciare i miei ragazzi tranquilli e non voglio infastidirli. Loro ora hanno bisogno della massima serenità e io, in panchina divento una figura inquietante e mi rendo anche inopportuno. Perché poi mi metto a fare il tifoso e, quando faccio il tifoso, voglio vincere".

foto: ternanacalcio.com