Pallavolo, il dramma di Julia Ituma: gli ultimi minuti prima del tragico gesto | VIDEO
Le indagini sono in corso, si fa sempre più strada l'ipotesi del gesto volontario
"18 anni sono pochi per promettersi il futuro", così cantava Antonello Venditti tantissimi anni fa, nel 1978, nella splendida “Sotto il segno dei Pesci”. Il ritratto di una generazione che stava cambiando insieme al mondo. Dalla politica alla religione, passando per costumi e società. Un'inquietudine crescente, con tutte le incertezze che gli anni di piombo si portavano dentro.
Oggi, a distanza di quasi 50 anni, questa inquietudine tra i giovanissimi sembra essere tornata di colpo. Frutto di una società profondamente cambiata rispetto ad allora, ma che offre loro forse ancor più incertezze. La notizia che è arrivata questa mattina ha scosso non solo il mondo della pallavolo, ma tutto l'universo Italia. La morte di Julia Ituma, è un qualcosa che addolora profondamente. In Brianza, in queste settimane abbiamo raccontato di altre tragedie che hanno colpito, seppure in modi diversi, altre famiglie che si sono viste privare i figli in età giovanissima.
Non sono ancora chiare le cause della morte della pallavolista di Novara, ma l'ombra di una parola davvero brutta, spesso sostituita dall'espressione “gesto volontario” si sta allungando su questa tragedia mano a mano che passano i minuti.
Una vita che si spezza così presto in un modo tanto drammatico non può che alimentare molti quesiti. Una generazione che si esprime sempre più a messaggi, emoji, selfie e video su tik tok che forse ha perso l'uso della parola perché non trova chi l'ascolti.
L'emblema di tutto questo è l'angosciante video che il sito turco hurryet.com ha pubblicato poco fa, nel quale le telecamere a circuito chiuso dell'hotel riprendono la Ituma pochi attimi prima di cadere nel vuoto dal sesto piano della sua stanza. 50 secondi in cui viene racchiuso un malessere profondo, con la giovane dapprima che cammina smarrita, poi si siede di fronte alla sua camera, con il volto tra le ginocchia, sempre con un telefono in mano, come unica e ultima compagnia. Quando la telecamera stacca, Julia sta entrando nella stanza. Pochi minuti dopo la ritroveranno senza vita all'esterno dell'hotel.