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Riceviamo e pubblichiamo la mail di Alberto Cantù, ex presidente del Monza Club e tifoso biancorosso

In questi mesi mi ero fatto l’idea che il Monza fosse una squadra molto forte ma fredda, un po’ altezzosa, anche “fighetta” e forse priva di quel cuore senza il quale è difficile fare imprese e andare oltre, dando a volte la spiacevole impressione non che poco le interessasse ma che una sconfitta le desse “solo” fastidio mentre a noi tifosi biancorossi, soprattutto se non di primo pelo come me e prigionieri di quel benedetto sogno sportivo di una vita, procura altro che fastidio: magone, tristezza e malumore per giorni e giorni. Una differenza di approccio non da poco e che fa tutta la differenza del mondo.

Ma sabato al Tombolato di Cittadella ho capito di essermi sbagliato o forse è solo scattato qualcosa nella squadra che prima si faticava a vedere ma covava sotto la cenere. Parlo certamente della grinta messa in campo ma soprattutto parlo del cuore, testimoniato della festa interminabile con i tifosi al termine del match. La squadra ha sempre salutato e ringraziato la nostra straordinaria Curva ( e ci mancherebbe altro…), ma sabato si è andati oltre. A casa forse non è arrivato il clima che c’era ma vi assicuro che raramente ho visto tanta gioia nei giocatori, per la vittoria ma forse ancor di più per aver regalato una gioia ai tifosi con i quali hanno fortissimamente voluto condividerla, tanto che non volevano sciogliere quel liberatorio abbraccio e quando qualcuno provava a prendere la via degli spogliatoi veniva richiamato dai suoi stessi compagni per allungare la festa e continuare a festeggiare tutti insieme.

E la classica foto celebrativa delle grandi vittorie non è stata scattata come sempre nel chiuso dello spogliatoio solo tra di loro ma hanno voluto farla sotto la Curva con alle spalle i tifosi festanti. Come a dire che si è vinto insieme, che si vince sempre insieme, che una squadra è anche e soprattutto i suoi tifosi. Che il nostro obiettivo è anche il loro. Insomma, sarò romantico e magari patetico, ma per la prima volta ho vista comunione d’intenti, per la prima volta in questi due anni di serie B ho visto ricambiato l’immenso amore dei tifosi. Il corteggiamento è stato lungo ma forse ci siamo e finalmente ci siamo capiti. Certo, non basta e i problemi rimangono ma sarà più facile superarli se si remerà tutti insieme dalla stessa parte. Facciamo quadrato, noi e loro. Alberto Cantù