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La settimana scorsa, l’AC Monza si è reso protagonista di un’iniziativa con uno dei suoi calciatori, Samuele Birindelli. Il classe 99’ è stato ospite della scuola secondaria di primo grado E. De Filippo di Brugherio, in occasione della “settimana senza zaino”. Durante questo incontro, davanti a tanti ragazzi e ragazze, il calciatore biancorosso ha raccontato della sua prima parte di carriera, caratterizzata da difficoltà e tanto sacrificio. Inoltre, Birindelli ha tenuto alti i colori del Monza, parlando di cosa vuol dire respirare l’ambiente di questo club e del suo senso di appartenenza per i colori del club brianzolo. 

Samuele Birindelli in conferenza stampa

 

"Calcio, passione e Birindelli: un incontro speciale nelle scuole"

L'iniziativa di Samuele Birindelli e dell'AC Monza è qualcosa di davvero speciale, che non capita tutti i giorni, e per questo ha un valore ancora più grande. Portare la passione per il calcio, uno degli sport più amati in Italia, direttamente nelle scuole è un gesto molto positivo, soprattutto in un periodo in cui, purtroppo, l'interesse per lo sport sembra essere un po' calato. Viviamo in una società super tecnologica, dove le nuove generazioni hanno a disposizione ogni tipo di intrattenimento senza nemmeno fare troppa fatica, e dove spesso si pretende la perfezione in tutto. In questo contesto, iniziative come quella di Birindelli sono fondamentali per ricordare che il successo nello sport (e nella vita) non arriva senza impegno, sacrificio e passione.

Birindelli ha scelto di condividere la sua esperienza con i più giovani, cercando di trasmettere loro l’importanza di non arrendersi mai, di lottare per ciò in cui credono e di capire che ogni traguardo è il risultato di una lunga fatica. Questo messaggio è ancora più importante considerando che in Italia, spesso, il sistema scolastico non offre ai ragazzi le stesse opportunità di altre nazioni in termini di strutture sportive. Difficile infatti, qui da noi, trovare scuole che siano ben attrezzate per far crescere giovani talenti in ambito sportivo come invece accade all'estero.

Poi c'è un altro aspetto interessante: Birindelli ha scelto di portare i colori di una squadra che, pur non essendo tra le più vincenti in Italia come Milan, Inter o Juventus, è comunque una realtà importante, che vive di passione e di radicamento sul territorio. Questo è un gesto che ha anche un valore simbolico, perché aiuta a far conoscere e apprezzare una squadra come il Monza, che ha un forte legame con la propria città e i propri tifosi. Non si tratta solo di tifare per i club più famosi, ma anche di imparare a sostenere e ad amare le piccole realtà, quelle che davvero fanno parte del cuore del calcio italiano.

Un’iniziativa che fa bene al calcio e ai giovani

L'iniziativa di Samuele Birindelli ha riscosso un grande successo tra i ragazzi e i docenti, avvicinando studenti tra gli 11 e i 14 anni a una realtà professionistica del calcio italiano. In un Paese dove il calcio è lo sport principale, ma dove sempre meno giovani talentuosi riescono ad emergere, il progetto ha il merito di riportare l'attenzione sulle potenzialità nascoste dei ragazzi. Il sistema attuale, infatti, non premia il merito all'interno delle società calcistiche, penalizzando i veri talenti. Questo si riflette anche sulla nostra nazionale, che negli ultimi anni ha faticato a qualificarsi per i mondiali, proprio per la carenza di giovani promesse nel nostro campionato. Una delle cause riguarda un sistema scolastico obsoleto che continua a concentrarsi su un apprendimento teorico, lasciando poco spazio per lo sport e le attività pratiche. Al contrario, in paesi come gli Stati Uniti e l'Inghilterra, il sistema educativo è strutturato in modo da dare ampio spazio alle attività sportive, con impianti moderni e possibilità per i ragazzi di esplorare diversi sport. È questa la grande differenza con l’Italia, dove lo sport è ancora visto come un’opzione secondaria, quando invece dovrebbe essere parte integrante della formazione dei giovani.

L’importanza del calcio nelle scuole attraverso sogni e passione

Le iniziative come quella di Samuele Birindelli nelle scuole italiane sono sempre più rare, ma per questo ancora più fondamentali. Non si tratta solo di avvicinare i ragazzi al mondo del calcio, ma di insegnare loro qualcosa di molto più profondo. Il fatto che a portare questo messaggio sia un calciatore del Monza, una squadra che pur militando nella massima serie non è tra le più famose, aggiunge un ulteriore valore. Birindelli ha voluto raccontare la sua esperienza, trasmettendo l’importante insegnamento che sognare in grande è giusto, ma che la vera crescita non dipende dalla realizzazione di un sogno a tutti i costi. Il non arrivare a giocare per la squadra del cuore non è un fallimento, ma un’opportunità per accettare e apprezzare i traguardi raggiunti, anche in realtà più piccole che sono la vera scuola del calcio. Il suo messaggio, insieme a quello dell’AC Monza, è chiaro: è fondamentale avere passione per qualcosa, viverla senza ansia e senza le pressioni esterne, ma gustarla come una forza positiva che ci accompagna nella vita.