Il momento del Monza prima del rush finale, Stefano Arosio (Il Cittadino): 'L'uomo promozione per me sarà Paletta, ecco quanti punti mancano alla Serie A'
In occasione della sosta del campionato di serie B, è tempo di fare bilanci. Monza-News ha aperto un mini forum alcuni giornalisti monzesi in vista del finale di campionato. Ecco il punto di vista di Stefano Arosio, redattore de 'Il Cittadino'.
- Considerando calendario e classifica, quale sarà la principale antagonista del Monza e perché? "
Facendo la radiografia al calendario, ovvio che verrebbe da dire Cremonese. Ma senza fare tanti calcoli, rispondo di pancia e dico Lecce. Mi piace molto il lavoro di Pecchia, ma i salentini hanno le credenziali per fare corsa su se stessi, a prescindere dall’avversario. Se fossero realmente convinti di potercela fare, sarebbero problemi
- Monza che ha una rosa molto profonda a differenza delle altre: quale 11 ha dato per ora più affidamento e con quale modulo?
Ci sono due giocatori per ruolo, come la società vuole. Ma non sono gli stessi 11, quelli che hanno dimostrato di essere i “titolari” e quelli che sono subentrati per i vari infortuni o per le semplici rotazioni. A mio giudizio, nel 3-5-2 tipo il Monza ha Di Gregorio dietro a Paletta, con Donati (scelta forte di Stroppa a inizio campionato) e Carlos (altra scelta coraggiosa del mister, visto il campionato di un D’Alessandro imprescindibile). A metà mi piace molto la fisicità di Mazzitelli in mezzo, con Valoti e Ciurria che possono creare la superiorità numerica ad ogni azione. In fascia, come detto, D’Alessandro si è dimostrato il valore aggiunto: quando si è fatto male, il Monza ha pagato un conto salato in termini di punti. Dall’altra parte Molina non avrà il piede educato di Pedro Pereira, ma corre anche per chi non ce la fa. Davanti Mota si trova bene con Gytkjaer, che fa tanto ma tanto lavoro sporco. Quindi vedo lui qualche centimetro più avanti di Mancuso: nelle partite che mancano, serve chi è pronto.
- Chi può essere l'uomo promozione e perché?
Paletta dietro è imprescindibile, nonostante l’età. Se sta bene, ha posizione, visione, capacità di anticipo e quel carisma silenzioso che serve. Di Gregorio ha fatto miracoli, ma con Paletta non è solo la difesa a guadagnarci. Ci sono reparti più equilibrati, a mio avviso. Poi se Valoti e D’Alessandro stanno bene, dalla metà in su ci si può divertire.
- Quanti punti dovrà fare il Monza da qui a fine campionato per centrare l'obiettivo serie A?
Non meno i 13 nelle 7 gare che mancano. Che di per sé è già un bottino magro, ma significherebbe arrivare a 70. Quest’anno ce la si gioca punto su punto e le squadre che possono ambire alla promozione diretta sono tante, se non troppe. E il Monza deve fare calcoli anche sugli scontri diretti, che non gli sono sempre favorevoli. Sì, 13 punti in 7 gare è il minimo. Ma potrebbe anche non bastare.
- Cosa saresti disposto a fare in caso di promozione in A?
Da ex centrocampista, chiedere a Stroppa di provarmi come interdittore nel suo 3-5-2. Se mi regala un paio di mesi per reggere 20’ di campo, potrei essere una valida alternativa nelle partite che contano. Sui campi pesanti poi mi esalto...