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Nico Acampora, il fondatore di PizzAut
Nico Acampora, il fondatore di PizzAut

"Cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca”. Quell'editoriale della giornalista Concita De Gregorio sui tiktoker tedeschi che per farsi un selfie nel Varesotto, a Viggiù, hanno distrutto una statua ottocentesca. Parole che non sono piaciute a Nico Acampora, il fondatore di PizzAut che ha aperto anche un locale a Monza nei mesi scorsi. Di seguito il suo post su Facebook. 

“Cara Concita De Gregorio, lei è una bulla - scrive Acampora in un lungo post sulla pagina Facebook di PizzAut rivolgendosi alla nota giornalista -. Apprezzo le sue battaglie spesso rivolte alla difesa dei più fragili o come in questo caso rivolte al buon senso e al rispetto del patrimonio artistico. Carissima Concita credo però che in questo caso lei abbia sbagliato tutto: non si può chiedere rispetto quando si manca di rispetto, quando si manca di rispetto proprio alle persone più vulnerabili.  Carissima Concita concordo con lei che il comportamento dei tik toker sia sbagliatissimo. Ma lei è riuscita a fare peggio”.

Quell’editoriale e quelle parole che descrivono le difficoltà di tanti ragazzi non sono piaciuti a Nico Acampora. “Lei può certamente censurare il comportamento di un gruppo di maleducati tik toker - prosegue nel suo post -. Ma può farlo, offendendoli attraverso un maldestro paragone con persone con disabilità cognitiva? Ma può offenderli definendoli persone che a scuola hanno bisogno dell'insegnante di sostegno? Che poi, purtroppo, questa insegnante non arriva mai per gli studenti che effettivamente ne hanno bisogno”.

“Carissima Concita – continua il papà di PizzAut - lei non può prendere per il culo chi necessita di qualcuno che in maniera amorevole, pulisca la sua bocca. Carissima Concita lei non può usare come termine d'offesa uno studente che ha bisogno del sostegno per sillabare le sue parole: mio figlio a 15 anni ancora lo fa con il suo logopedista.  Carissima Concita lei non può farlo, perché facendolo sarà decisamente peggiore dei tik toker che vuole censurare, sarà sicuramente più colpevole dei ragazzi che tanto dimostra di disprezzare (i tik toker e le persone cin disabilità cognitiva che usa per offenderli). Usare la disabilità di studenti con il sostegno per offendere delle persone è un gesto da bulla che fa male a molti ragazzi e a molte famiglie, è una modalità barbara che riduce la cultura del nostro Paese.  Da una professionista come lei, attenta e preparata, possiamo aspettarci un eloquio migliore, altrimenti avrà fatto vincere la cultura superficiale dei suoi tanto vituperati tik toker. Chieda scusa, se non vuole essere come loro”.