Il Pisa si lecca le ferite: dopo la batosta di Salerno, ecco cosa non ha funzionato nella squadra di D'Angelo
Prendere la lezione, impararla, metterla da parte e ripartire subito. Il 4-1 subito dal Pisa in casa della Salernitana è pesante e soprattutto evidenzia - come riportato da TuttoPisa - grandi difficoltà in fase difensiva e di tenuta fisica e mentale del prossimo avversario dei brianzoli.
Dopo un’ora giocata alla pari la squadra si è completamente sciolta dopo il raddoppio di Kupisz. Eppure mancavano ancora trenta minuti alla fine della partita. Sette gol subiti in tre partite sono troppi. Se allarghiamo il dato alle partite estive del passato campionato i nerazzurri solo contro Cittadella e Ascoli hanno tenuto la porta inviolata nelle ultime 13 gare. Monza e Empoli nel giro di tre giorni ci diranno se la lezione dell’Arechi è stata appresa.
Puniti alla prima distrazione. Riavvolgendo il nastro della gara va detto che il Pisa, al contrario della Salernitana, si presentava in campo senza alcuni nazionali, Varnier, Marin e Loria, che comunque è il vice di Perilli, e Vido. L’attaccante non andava nemmeno in panchina a causa di alcuni problemi fisici, ma sarà comunque a disposizione contro il Monza. Queste assenze però non devono essere un alibi. Si è parlato di rosa lunga e questa era l’occasione per vedere all’opera chi finora si era visto meno. L’impatto non era stato neppure negativo. Nei primi 25 minuti si era visto più il Pisa della Salernitana che puntava su un 4-4-2 ordinato ma che in avvio, sembra assurdo vedendo come è andata a finire, faceva fatica a rendersi pericolosa. Marconi era in agguato fin dalle prime battute e Gucher riuscviva a far respirare la squadra. Non a caso i due saranno, assieme a Sibilli, gli unici a salvarsi. Proprio Gucher impegnava Belec ad una difficile parata poco prima dell’episodio che dà una prima svolta alla gara. Come in occasione del gol di Mazzocchi a Reggio Emilia il Pisa si addormenta su un lancio dalle retrovie. Dopo il gol annullato a Mazzitelli, la difesa resta a guardare sul rinvio di Belec che trovava Tutino pronto allo scatto in area di rigore, controllo e tiro di destro sul secondo palo. Tutto troppo facile con Caracciolo e Belli in netto ritardo. Il colpo è pesante, ma il Pisa ha provato a raddrizzarla confezionando due occasionissime tra la fine e l’inizio dei due tempi. Sempre con Marconi. Nella prima l’attaccante non dava forza e angolazione al suo tiro dopo un’intuizione di testa di De Vitis, nella seconda era il solito rapace di testa su un cross da destra di Masucci e stavolta Belec doveva compiere il miracolo.
Crollo totale. Il Pisa però poco dopo esce dalla partita. D’Angelo toglie Belli e Siega per Birindelli e Soddimo. Tatticamente resta un 4-3-1-2 ma con forze fresche. I due nuovi entrati non fanno in tempo a entrare in partita che il Pisa subisce il secondo gol. Casasola trova spazio a destra e mette in area dove Tutino sbaglia il secondo controllo, Caracciolo prova a metterci una pezza ma spunta Kupisz che raddoppia. Il centrocampista viene lasciato troppo solo da Benedetti. Proprio Kupisz è uno dei due cambi azzeccati da Castori che lo ha inserito al posto di Lombardi a inizio secondo tempo. L’altro è Schiavone che ha portato maggior qualità rispetto a Capezzi. Il tempo per rimetterla in piedi ci sarebbe. Più di mezz’ora. D’Angelo inserisce Palombi e Sibilli al posto di Masucci e De Vitis impostando la squadra in maniera ancora più offensiva. Un’esperimento dovuto dalla voglia di provare a raddrizzarla, ma la squadra a quel punto perde ancora più equilibrio e viene travolta. Soddimo, deludente la sua prova, perde un pallone a centrocampo che Schiavone prima protegge e poi trasforma in assist per Tutino, che taglia ancora una volta la difesa nerazzurra e con un bel destro in corsa sul secondo palo sorprende Perilli che non abbozza neppure un intervento. Il quarto gol arriva poco dopo al termine di un’azione confusa in area nerazzurra, risolta ancora dal polacco Kupisz. La reazione del Pisa è tardiva. Gucher si guadagna un rigore che Marconi trasforma e poi Soddimo si mangia un gol fatto dopo una bella intuizione di Sibilli. L’ultimo ad arrendersi è Gucher, ma il suo tiro finisce sul fondo.
Ritrovare la giusta attenzione e la condizione migliore. D’Angelo alla vigilia della partita di Salerno aveva chiesto grande determinazione e concentrazione. La squadra però ha confermato le distrazioni in fase difensiva. Benedetti non giocava titolare da tempo e anche lo stesso Caracciolo è andato spesso in difficoltà. Gli errori non sono solo individuali. Ma soprattutto di squadra. Il posizionamento in fase di non possesso da rivedere e serve maggior raccordo tra difesa e centrocampo, anche se nel primo tempo le cose, tolto l’episodio del gol, non erano andate male. Sulle fasce ha deluso Belli, non giocava in campionato dal 26 giugno scorso ma anche Lisi non ha offerto una prova all’altezza della sua fama. Soffrendo ancora una volta, soprattutto nella ripresa, l’attento Casasola. L’ex Cosenza non è stato travolgente come altre volte, ma terribilmente concreto. Così come l’ex Di Tacchio che ha fatto da diga davanti alla difesa. I nuovi entrati, a parte il volenteroso Sibilli e Meroni che ha giocato uno scampolo di gara, non hanno convinto. Compreso Palombi che appare ancora in ritardo di condizione e che probabilmente deve ancora entrare totalmente nei meccanismi della squadra. Davanti il Pisa crea, ma adesso deve ritrovare quella forza e quell’intensità messa in campo nel finale della scorsa stagione. Il Monza arriverà a Pisa fresco, ma se i nerazzurri entreranno in campo con la giusta rabbia dopo questa batosta potranno assolutamente dire la loro.
Fonte TuttoPisa