La partecipazione in tv da Giletti e la lettera al padre prima del suicidio: chi era il trapper Jordan Jeffrey Baby
Il giovane si è suicidato questa mattina nel carcere di Pavia: in tv aveva raccontato la sua storia
ll trapper brianzolo Jordan Jeffrey Baby (nome d'arte di Jordan Tinti), 26 anni, è stato trovato morto in carcere. Il giovane si sarebbe suicidato in una cella del carcere di Torre del Gallo a Pavia, dove stava scontando una pena a 4 anni e 4 mesi. Già in passato aveva tentato due volte di togliersi la vita.
La partecipazione in tv da Giletti: chi era il trapper Jordan Jeffrey Baby
Prima dell'incarcerazione, il trapper Jordan Jeffrey Baby era stato ospite da Massimo Giletti in tv su La7 per raccontare la sua storia. (QUI per vedere il video). “Prima di fare musica, ho fatto di tutto” le parole del trapper che da Giletti aveva parlato della sua vita borderline.
Trovato morto in carcere il rapper Jeffrey Baby
Il giovane uomo, che risiedeva in Brianza a Bernareggio, questa mattina è stato trovato privo di vita, con una corda al collo. L'avvocato di Jeffrey Baby ha fatto sapere che chiederà l'autopsia. Nell'aprile 2023 Jordan era stato riconosciuto colpevole di rapina aggravata dall'odio razziale, ai danni di un operaio di 42 anni originario della Nigeria. Qualche mese fa, il trapper era stato trasferito in una comunità pavese, dopo avere ottenuto l'affidamento terapeutico, ma poi il Tribunale di sorveglianza aveva sospeso la misura disponendo il rientro in carcere del 26enne. Prima, a gennaio e febbraio del 2023, il giovane aveva già tentato due volte di togliersi la vita, sempre mentre era detenuto. Dal carcere di Monza, in precedenza, era stato trasferito a Pavia per avere ricevuto minacce dagli altri detenuti.
La lettera al padre prima di un tentativo di suicidio
Il trapper brianzolo, prima di tentare il suicidio tempo fa, aveva anche lasciato una lettera a suo padre. “Ho ceduto e perso la mia più importante battaglia: quella contro la depressione, che mi affligge da mesi ormai. Non avrei molto da aggiungere, ma allo stesso tempo ho un’infinità di cose. Ma le lacrime che sto versando mentre ti scrivo tutto ciò mi bloccano e limitano a chiederti solo scusa e perdono. Scusa per non essere mai riuscito ad essere il figlio perfetto né tantomeno mai un buon figlio. E scusami per tutto il dolore arrecato in questi anni e al dolore ti arrecherà questo mio gesto disperato, ma ti chiedo di comprendere allo stesso tempo tutto il dolore percepito, al quale oggi voglio porne fine. Ovunque sarai sarò sempre con te, non dimenticarlo. Che giustizia venga fatta, con o senza di me in vita. Non smettere mai di lottare. Fallo per me”.