x

x


Gli scherzi del destino sono sempre dietro l’angolo e talvolta sono proprio irriverenti. Il Monza torna al primo posto solitario della classifica di Serie B dopo quasi quarantacinque anni. L’ultima volta era accaduto il 22 maggio 1977. Mancavano quattro turni alla fine del campionato (si giocava con i due punti a vittoria) ed il Monza guidato da Alfredo Magni aveva un punto di vantaggio sulle seconde (Atalanta e Vicenza), due sulla quarta (Pescara) e tre sulla quinta (Cagliari).  Nelle ultime quattro giornate il Monza rallentò la velocità di marcia ed in Serie A andarono Vicenza, Atalanta e Pescara (le ultime due dopo gli spareggi col Cagliari).  

In quel Monza c’era in società un giovane dirigente di nome Adriano Galliani. Ricordo ancora la sua uscita dallo spogliatoio dello stadio Braglia di Modena, a sorreggere il braccio di Magni, con il volto distrutto per la sconfitta e per il sogno svanito. In quel Monza Galliani era uno dei tanti dirigenti che componevano il consiglio societario, presieduto dall’indimenticato Giovanni Cappelletti.

E’ davvero uno strano scherzo del destino constatare che il Monza di quest’anno, una squadra figlia in toto delle scelte dell’AD monzese, che di questa società è l’anima indiscussa, tocchi per la prima volta la vetta della classifica in sua assenza. Periodo del Covid a parte della scorsa primavera, forse la prima vera assenza di Galliani ad una partita da quando la società di Monzello è divenuta proprietà di Silvio Berlusconi. Al cui matrimonio simbolico non poteva certo mancare, ma ce lo immaginiamo tutti con quale trasporto avrà seguito il sofferto successo della sua “creatura” sul Crotone. Non so a che punto fosse il ricevimento alle 15,55 di sabato, quando Barberis ha realizzato il gol vincente, ma la sensazione è che qualche preziosa stoviglia di Villa Gernetto possa aver corso qualche rischio.

Un’ultima nota, di carattere più tecnico. Il Monza di marzo ha viaggiato ad una velocità supersonica e ha recuperato il distacco dalla vetta della classifica. Chapeau, mister Stroppa. Anche per le belle e stimolanti parole pronunciate nella conferenza di fine gara. “Non abbiamo ancora fatto nulla, ricordiamoci il nostro percorso e dove eravamo un mese fa”. Bravo Giovanni! Recuperiamo un po’ di forze con la sosta e continuiamo a vivere alla giornata. Che ultimamente porta bene. Paolo Corbetta