Il Lecco nel baratro, Di Nunno: "Non ho i soldi per l'iscrizione in Serie C"
Lo storico club lombardo rischia di scomparire dal professionismo
Il Patron del Lecco Paolo Di Nunno aveva promesso che avrebbe iscritto la società al prossimo campionato di Serie C come "ultimo regalo" ai tifosi, nonostante le trattative di compravendita del club. Tuttavia, nelle ultime ore la situazione è diventata molto più complicata, mettendo a rischio la partecipazione dei blucelesti al torneo di Lega Pro.
Situazione finanziaria complessa
Fino a ieri, il problema principale sembrava essere il mancato accordo con Aliberti, dovuto alla poco chiara situazione finanziaria del club. Oggi, però, la questione si è ulteriormente ingarbugliata. Parlando con i colleghi di Unica TV, Di Nunno ha spiegato: "Non farò la fideiussione necessaria per l'iscrizione in Serie C, da 350 mila euro. Non ho i soldi e devo pagare altri debiti. Ho chiesto un credito al Comune, ma mi hanno risposto che chiederanno ad altri imprenditori di mettere i soldi al posto mio."
La vendita degli immobili e la trattativa con Aliberti
Di Nunno sta cercando di vendere alcuni immobili per pagare gli stipendi e i contributi degli ultimi due mesi, ma la situazione resta critica: "Sto facendo di tutto per non far fallire il club, non lo lascio al tribunale ma al Comune. La trattativa con Aliberti è arenata? Non deve preoccuparsi, i due milioni e seicento di debiti li pagherò io. Resta in ballo un milione per lo stadio. Se 500 mila sono a carico mio, gli altri deve metterli il Comune, altrimenti porto via pure i lampioni."
La reazione dei tifosi e il futuro del club
La crisi ha inevitabilmente scatenato preoccupazioni tra i tifosi, che ora vedono il futuro del Lecco sempre più incerto. Di Nunno, nonostante le difficoltà, cerca di rassicurare l'ambiente: "I creditori aspetteranno, sto facendo di tutto per non far fallire il club." Tuttavia, il tempo stringe e la necessità di trovare una soluzione rapida è più urgente che mai. La mancata iscrizione in Serie C sarebbe un duro colpo per una piazza storica come quella di Lecco, che spera in una risoluzione positiva della vicenda.
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