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25 aprile festa della liberazione italia

L’Anpi Monza-Brianza aveva avanzato a tutte le amministrazioni comunali della zona una proposta semplice: esporre uno striscione per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione, che ricorre il 25 aprile 2025, a 80 anni esatti dalla fine della dittatura fascista e dell’occupazione nazista. Anche il Comune di Lissone aveva ricevuto la richiesta, ma il sindaco leghista Laura Borella ha opposto un rifiuto, motivandolo con un nuovo “orientamento” dell’amministrazione, che intende respingere le molteplici proposte provenienti dalle associazioni locali, considerandole alla stregua di eventi ludico-sportivi.

Un drappo senza simboli

Il drappo proposto dall’Anpi era un simbolo sobrio e neutrale, un telo verticale privo di loghi di partito o di associazioni, nemmeno quello dell’Anpi stessa. L’obiettivo era commemorare la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista, un evento che ha segnato la rinascita della democrazia nel Paese dopo vent’anni di oppressione. La richiesta non aveva intenti politici, ma mirava a ricordare un momento storico cruciale per la collettività.

La dura replica dell’Anpi di Lissone

La sezione locale dell’Anpi, presieduta da Pierangelo Stucchi, non ha accolto bene la decisione del sindaco Borella. In una nota, l’associazione ha espresso il suo disappunto, definendo il rifiuto un gesto burocratico che declassa la Festa della Liberazione a una manifestazione di scarsa rilevanza. L’Anpi ha sottolineato come l’amministrazione, pur riconoscendo a parole l’importanza storica della ricorrenza, nei fatti sembri sminuirne il valore istituzionale. 

25 aprile festa della liberazione italia

La sezione lissonese si è chiesta se questo atteggiamento nasconda un timore di esporsi troppo in celebrazioni che potrebbero risultare sgradite a certi ambienti politici, anche internazionali. Ha poi richiamato l’amministrazione al dovere di mantenere viva la memoria della Resistenza, un movimento che a Lissone è costato il sangue di molti cittadini, senza i quali, secondo l’Anpi, la civiltà sarebbe sprofondata nella barbarie.

Una memoria da non dimenticare

L’Anpi ha ribadito l’importanza di tramandare il significato della Liberazione, in un contesto in cui, secondo l’associazione, circolano nuove “verità” che mettono in discussione la memoria storica. La richiesta di uno striscione, un gesto simbolico e non invasivo, è nata dall’esigenza di ricordare i fatti del secondo Dopoguerra, che hanno restituito libertà e diritti all’Italia dopo anni di dittatura. La polemica di Lissone evidenzia una tensione più ampia, quella tra il bisogno di celebrare il passato e le difficoltà di un presente che a volte sembra volerlo relegare all’oblio.