Dal sogno chiamato “Calcio”, alla Primavera del Monza: Daniele Dell’Acqua si racconta
Abbiamo intervistato Daniele dell’Acqua, calciatore della primavera del Monza, per farci raccontare il suo percorso che lo ha portato a vestire la casacca biancorossa
Nato il 22 febbraio 2004 a San Giorgio su Legnano, Daniele ci racconta la sua passione per il calcio, iniziata all'età di cinque anni, e le tappe fondamentali della sua carriera giovanile che lo hanno portato alla vittoria dei playoff del campionato di Primavera 2 contro l’Ascoli, ma, soprattutto, al raggiungimento dell’obiettivo salvezza, contro il Frosinone, alla prima presenza del Monza nel campionato di Primavera 1.
LA PASSIONE PER IL CALCIO E GLI ALBORI
Quando hai iniziato a giocare a calcio e cosa ti ha spinto a scegliere questo sport?
Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni, dopo aver provato a 3 anni altri sport come il nuoto. La passione di mio padre per il calcio mi ha avvicinato a questo mondo, e una volta provato, non ho più smesso. Mi è piaciuto subito e da allora gioco ininterrottamente.
Come sei arrivato a giocare nella Primavera del Monza?
Ho iniziato nella squadra del mio paese, poi mi sono trasferito in una squadra vicina.
Un osservatore mi ha portato all'Accademia Inter a Milano, dove ho giocato per cinque anni. Successivamente, sono passato in un'altra squadra milanese, l’Ausonia 1931, prima di approdare a Monza, dove gioco da cinque anni. Sono arrivato in Under 16, ho fatto Under 17, Under 18 e tre anni di Primavera. L'anno scorso abbiamo vinto il campionato Primavera 2 e quest'anno abbiamo giocato in Primavera 1. È stata un'esperienza fantastica: quest'anno ci siamo salvati, un risultato eccezionale, e l'anno scorso ho contribuito alla vittoria del campionato dei play-off.
Quali sono stati i momenti più significativi della tua carriera giovanile fino ad ora?
Raggiungere la salvezza quest'anno, in particolare la partita contro il Frosinone. Vincere e raggiungere il nostro obiettivo credo sia stata una delle emozioni più intense che abbia mai provato.
Hai un modello o un idolo calcistico a cui ti ispiri? Se sì, chi e perché?
Ammiro diversi giocatori, ma il mio preferito è Cristiano Ronaldo. È l'esempio perfetto di talento unito a duro lavoro, dimostrando che con dedizione si possono raggiungere grandi traguardi.
Come riesci a conciliare gli impegni sportivi con gli studi o altre attività personali?
Ho terminato il liceo scientifico sportivo l'anno scorso e ora studio Scienze Motorie all'università. Ci alleniamo nel pomeriggio, quindi la mattina posso dedicarmi allo studio. Se ci alleniamo la mattina o facciamo il doppio turno di training, dopo trovo sempre un'ora o due dopo per studiare.
LO STILE DI GIOCO E LA PREPARAZIONE
Qual è il tuo ruolo preferito in campo e perché?
Il mio ruolo preferito è fare la mezzala di centrocampo. Ho giocato anche come esterno di centrocampo, ma mi trovo meglio come mezzala, dove posso esprimere al meglio le mie qualità.
Come descriveresti il tuo stile di gioco?
Il mio stile è aggressivo e determinato. In campo cerco di dare sempre tutto me stesso, sudando fino all'ultimo secondo e sacrificandomi per la squadra. Sono una mezzala di inserimento.
C’è un aspetto del tuo gioco su cui stai lavorando particolarmente in questo momento?
Sto lavorando su molti aspetti, non uno in particolare, soprattutto sul piano mentale, che ritengo fondamentale a questi livelli. Mi concentro su tre aspetti fondamentali: miglioramento fisico, atletico e tecnico, cercando di crescere a 360°.
Come ti prepari, sia mentalmente che fisicamente, per una partita importante?
Fisicamente, do il massimo in settimana durante gli allenamenti, seguendo le indicazioni di uno staff molto preparato. Mentalmente, mi concentro prima della partita senza caricarmi eccessivamente di pressioni e aspettative, ma tenendo alta la determinazione e la concentrazione.
Come gestisci la pressione e le aspettative che derivano dal giocare in un club come il Monza?
Cerco di entrare in campo senza pressioni, giocando spensierato. Mi alleno bene durante la settimana e mantengo la concentrazione su ciò che ho preparato, senza dar peso a determinate critiche o senza concentrami solo sull’obiettivo di far gol, replicando in gara ciò che ho assimilato.
ESPERIENZE E ANEDDOTI ALL’INTERNO DEL RETTANGOLO DI GIOCO
Qual è stata la partita più memorabile della tua carriera nella Primavera del Monza fino ad ora?
Ogni partita porta con sé qualcosa di speciale, ma alcune come quella contro il Frosinone, che ci ha garantito il mantenimento della categoria, oppure quella dell'anno scorso contro l'Ascoli, valevole per la promozione in Primavera 1, sono state particolarmente significative.
Come descriveresti il tuo rapporto con i compagni di squadra e lo staff tecnico?
Quest'anno ho avuto un ottimo rapporto con tutti, sia con i compagni che con lo staff tecnico e ciò ha sicuramente aiutato nel raggiungere l’obiettivo salvezza, fissato ad inizio anno. La coesione del gruppo ci ha permesso di superare momenti difficili. Mi sono trovato bene con entrambi gli staff avuti quest’anno, sia con il mister Brevi che con il mister Lupi.
Ci sono aneddoti o momenti particolari vissuti con la squadra che vorresti condividere?
Vivendo in convitto trascorro 24 ore su 24 con altri miei compagni e ci sarebbero tanti bei momenti e aneddoti da raccontare. Ricordo con piacere la vittoria 4-1 contro la Roma, che definirei “la partita perfetta”. Negli spogliatoi c'era un'atmosfera bellissima e ci siamo incitati, caricati e supportati a vicenda per affrontare una squadra forte come la Roma. Sono rimasto veramente stupito di come siamo riusciti a preparare in maniera eccellente il match.
Chi è il compagno di squadra con cui ti trovi meglio in campo e perché?
Non c'è un singolo compagno con cui mi sono trovato meglio nel corso della stagione. Quest'anno, in campo, sono andato d’accordo con tutti, e questo elemento di coesione del gruppo ha sicuramente influito nel raggiungimento del traguardo finale.
ASPETTATIVE E OBIETTIVI PER IL FUTURO
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine come calciatore?
A breve termine, vorrei rimanere nel calcio professionistico e trasformare questa passione in un lavoro stabile, come d’altronde lo è già stato quest’anno; vorrei dunque affermarmi ancora. Un obiettivo importante sarebbe esordire nella prima squadra del Monza, perché dopo cinque anni nel settore giovanile credo che sarebbe veramente un traguardo formidabile. Si può dire che sono un monzese di adozione.
Sogni di giocare in una squadra specifica o in un campionato particolare in futuro?
Sicuramente giocare nel Monza sarebbe un sogno, oltre che, come già detto prima, trasformare questa passione in lavoro, magari fino ai 40-42 anni visto che le carriere calcistiche si stanno allungando sempre di più. Un’altro obiettivo, come per ogni calciatore, è quello di giocare nei top 5 campionati europei e rimanerci per tutta la carriera.
Come vedi il tuo futuro nel calcio professionistico? Quali passi pensi siano necessari per raggiungere i tuoi obiettivi?
Continuare a fare sacrifici e lavorare ogni giorno è essenziale, ed è proprio questo ciò che fa la differenza.
In tutte le carriere ci sono alti e bassi, ma, nei momenti difficili, è importante non mollare mai, perché è proprio allora che avviene la vera formazione di un giocatore.
Se non fossi diventato un calciatore, cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Mi sarebbe piaciuto diventare un preparatore atletico o un personal trainer; mi incuriosisce molto questo ambito e sto studiando per coltivare questa mia passione, anche per avere un piano B, perché non si sa mai nella vita.
Quale consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere la carriera calcistica?
Innanzitutto gli direi di credere nei propri sogni e come diceva il nostro Presidente Silvio Berlusconi, porsi traguardi ambiziosi è fondamentale. Un’altro consiglio fondamentale è quello di unire il talento al duro lavoro e ai sacrifici. Questa è la chiave per raggiungere i propri obiettivi, perchè un aspirante calciatore può essere anche molto talentuoso ma per diventare un vero e proprio professionista è necessario fare sacrifici e avere molta dedizione.
OLTRE AL CALCIO...
Hai qualche hobby o interesse al di fuori del calcio?
Non sono un amante di film, mi piace leggere, soprattutto libri sulla mentalità nello sport. Ho letto molti libri come quello di Nicoletta Romanazzi, mental coach di Marcell Jacobs che ha aiutato lo stesso corridore a trionfare alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Da questo, ho imparato che bisogna lavorare a 360° su un atleta ed io lavoro tanto sulla mentalità. Mi interessa molto l'approccio mentale e cerco di applicarlo anche nella vita quotidiana oltre che sul campo.
Sei interessato anche ad altri sport oltre al calcio?
Mi piace praticare altri sport come la pallavolo e il nuoto. Preferisco giocare piuttosto che guardarli.
Come trascorri il tuo tempo libero?
Lo dedico allo studio, alla lettura e a uscire con gli amici e con la mia ragazza. È importante, se non addirittura fondamentale, avere momenti di svago per ricaricare le energie e concentrarsi al massimo per poi svolgere il proprio compito.
C’è qualcosa che vorresti dire ai tifosi del Monza che ti supportano?
Non posso che ringraziarli infinitamente. Alcuni di loro mi hanno anche scritto sui social e io ho riposto perché mi ha fatto molto piacere. Quando la squadra ha attraversato momenti difficili, i tifosi ci hanno sempre sostenuto e incoraggiato. Voglio esprimere loro tutta la mia gratitudine.
Daniele Dell’Acqua rappresenta un esempio di dedizione e passione per il calcio. La sua determinazione e il duro lavoro lo hanno portato a raggiungere importanti traguardi con la Primavera del Monza. Con sogni ambiziosi e una forte mentalità, Daniele continua a lavorare per potersi affermare nel calcio professionistico. I tifosi del Monza possono certamente essere orgogliosi di avere un giocatore così determinato e ambizioso nella loro principale squadra giovanile!
Alessandro Sangalli