Fabrizio Corona a processo a Monza: ecco cosa rischia l'ex agente
L'ex agente fotografico risponderà delle accuse mosse contro El Shaarawy, Zalewski e Casale nel caso calcioscommesse

Durante l'udienza predibattimentale, l'ottava sezione penale del Tribunale di Milano ha accolto l'eccezione sollevata dalle difese degli altri due imputati nel caso: Antonio Ricci, direttore del programma satirico "Striscia la Notizia", e l'inviato Valerio Staffelli. Il tribunale ha quindi disposto il trasferimento dell'intero fascicolo alla Procura di Monza, riconoscendo la competenza territoriale di quest'ultima, dal momento che il segnale televisivo del programma viene trasmesso da Cologno Monzese, località sotto la giurisdizione monzese.
Le origini della vicenda giudiziaria
La citazione diretta a giudizio era scaturita dopo la conclusione delle indagini nel febbraio 2024 da parte del pubblico ministero Pasquale Addesso. All'origine vi erano le querele presentate in particolare da El Shaarawy, assistito dagli avvocati Matteo Uslenghi e Federico Venturi Ferriolo, e da Casale, rappresentato dal legale Guido Furgiuele. I nomi dei calciatori erano stati fatti da Corona durante un'intervista rilasciata ai microfoni di "Striscia la Notizia" il 18 ottobre 2023.
Il caso Dillingernews rimane a Milano
Delle sei imputazioni totali, cinque sono state trasferite a Monza. L'unica posizione rimasta sotto la giurisdizione milanese riguarda Luca Arnau, responsabile della testata online Dillingernews.it, accusato di aver diffamato Zalewski in un articolo pubblicato nell'ottobre 2023.

Durante quel periodo, l'ex "re dei paparazzi" aveva fatto diversi nomi di calciatori presumibilmente coinvolti nello scandalo delle scommesse, tra cui Zaniolo, Tonali e Fagioli, questi ultimi effettivamente indagati dalla Procura di Torino. Corona, difeso dall'avvocato Ivano Chiesa, era stato ascoltato in quell'inchiesta come persona informata sui fatti.
La reazione di El Shaarawy
Nella querela per diffamazione aggravata depositata nel 2023 presso la Procura di Milano, El Shaarawy aveva espresso con fermezza la sua posizione: "Benché sia poco incline a espormi pubblicamente, la mia reazione non può che essere fermissima. Quella che è avvenuta è stata, senza mezzi termini, un'operazione infamante e, cosa ancora peggiore, chirurgicamente orchestrata". Il calciatore giallorosso aveva inoltre aggiunto: "A tutela mia, della società a cui sono legato e, in definitiva del calcio italiano, i suoi autori devono senz'altro risponderne ed essere distolti da eventuali analoghe iniziative".
La vicenda si inserisce nel più ampio contesto dello scandalo calcioscommesse che ha scosso il mondo del calcio italiano negli ultimi anni, ma in questo caso specifico i tre calciatori coinvolti dalle dichiarazioni di Corona non sono mai stati oggetto di indagini ufficiali da parte delle autorità giudiziarie.