Monza-Juventus: sfida decisiva per la salvezza e il riscatto, tra passato e speranze future
Dalla prima vittoria in Serie A, passando per una gloriosa impresa allo Stadium fino ad arrivare ad oggi, dove serve una svolta per i biancorossi, questo è Monza-Juventus.
Dalla prima vittoria in Serie A, passando per una gloriosa impresa allo Stadium fino ad arrivare ad oggi, dove serve una svolta per i biancorossi, questo è Monza-Juventus.
Monza-Juventus: sfida decisiva per la salvezza e il riscatto, tra passato e speranze future
Questo incontro rappresenta uno snodo cruciale del campionato per entrambe le squadre che stanno vivendo un momento di difficoltà.
Gli uomini di Nesta sono chiamati a dare ad un cambio di marcia rispetto alle ultime due prestazioni contro Udinese e Lecce, dove i brianzoli hanno raccolto zero punti contro due avversarie sulla carta abbordabili. Due partite che hanno visto il Monza creare tanto ma con poca precisione sotto porta e una doppia mazzata difficile da mandar giù come ha spiegato Bianco nel post-partita contro l’Udinese. Questi mancati risultati portano il Monza ad occupare l’ultimo posto in classifica assieme al Venezia con appena 10 punti in 16 giornate, con una sola vittoria. Nonostante tutte queste difficoltà, ad inizio settimana Adriano Galliani ha confermato la piena fiducia in Alessandro Nesta come allenatore del Monza. Tuttavia, se i risultati non dovessero arrivare nelle prossime giornate, dove oltre la Juventus, il Monza affronterà Parma e Cagliari, allora la posizione di Nesta sarebbe molto a rischio.
Invece, la Juventus arriva a questa partita da tre pareggi consecutivi in campionato, l’ultimo contro il Venezia, e nel complesso i bianconeri non vincono in campionato dal derby contro il Torino, e in trasferta dal match di Udine del 2 novembre. Un digiuno, troppo lungo per gli uomini di Thiago Motta, che hanno visto aumentare progressivamente il distacco dal proprio obiettivo, dal primo posto occupato Atalanta, ben nove le lunghezze di svantaggio. Un divario sicuramente non facile da colmare per i bianconeri che devono tornare a macinare vittorie, partendo domenica sera dalla sfida contro il Monza.
Proprio riguardo a questo scontro, ci sono due curiosità, ovvero il pareggio è il risultato più frequente di entrambe le squadre e un possibile déjà-vu in casa Monza.
Infatti, i biancorossi arrivano a questa partita dopo una deludente partita contro il Lecce che porta il Monza ad occupare l’ultimo posto in classifica. Questa situazione è esattamente identica a quella della stagione 2022-2023, dove poi in quell’occasione il Monza riuscì a battere la Juventus per 1-0, con l’indimenticabile gol di Gytkjaer che diede al Monza la sua prima vittoria in massima serie contro una Juventus anche allora in un momento non facile.
Allegri e Motta: due pesi e due misure
In questo campionato, la Juventus di Thiago Motta ha totalizzato appena 28 punti in 16 giornate, 5 punti in meno rispetto alla scorsa stagione a questo punto del campionato, dove i bianconeri erano sotto la guida di Allegri. Tuttavia, da parte dei giornalisti ci è stata una critica minore verso Thiago Motta rispetto che ad Allegri quando le cose non andavano bene come se per due pesi venissero usate due misure diverse.
Partendo dalla situazione di Allegri, la Juventus non aveva nessuna competizione europea, viste le vicissitudini legate alle plusvalenze, e dunque i bianconeri potevano concentrare tutte le proprie forze sul campionato e sulla Coppa Italia. Tuttavia, durante il mercato estivo la Juventus ha comprato il solo Weah e si è liberata di molti giocatori, dando così ad Allegri un rosa corta dalla quale il tecnico toscano è riuscito a tirar fuori il meglio dai propri giocatori. Infatti, i bianconeri sono stati protagonisti di un duello punto su punto, contro l’Inter per contendersi il primato, durato fino allo scontro diretto di febbraio che ha visto i neroazzurri avere la meglio e l’inizio di un periodo con poche vittorie e con tante critiche verso mister Allegri, per i risultati e soprattutto per il gioco espresso. Alla fine, i bianconeri hanno vinto una coppa Italia, accedendo così alla supercoppa del prossimo anno, e al ritorno in Champions, grazie al terzo posto in campionato.
In estate la dirigenza bianconera ha deciso di terminare il rapporto con Allegri ed iniziare un nuovo ciclo con Thiago Motta, reduce da un eccellente esperienza col Bologna.
Dopo un corposo mercato estivo, il ritorno nella coppa dei campioni e l’arrivo del nuovo allenatore, in casa Juventus si respira grande entusiasmo per l’inizio della nuova stagione.
I primi risultati in campionato e in Champions League caricano ulteriormente tutto l’ambiente bianconero e fanno pensare ad una Juventus che può lottare per il primato in campionato e di potersele giocare con le big del calcio europeo. Tuttavia, da inizio novembre sono iniziate ad arrivare le prime difficoltà in termini di gioco e di risultati, con la Juventus che subisce tanto dagli avversari rispetto e non esprime più il bel gioco visto nelle prime uscite.
Queste problematiche sono state create in maggior parte dallo stesso Thiago Motta, poiché i tanti infortuni muscolari ravvicinati vanno ad evidenziare una preparazione troppo piatta da parte dello staff del tecnico italo brasiliano. Inoltre, dopo la rottura del crociato di Bremer, la difesa della Juventus non è più la migliore del campionato e questo dato va a spiegare la fondamentale importanza del centrale brasiliano, non rimpiazzato all’altezza da Kalulu e Gatti.
Per quanto riguarda i risultati, la Juventus è ancora imbattuta in campionato ma questo dato non nasconde i tanti punti persi dai bianconeri, sono 10 i pareggi e appena 6 le vittorie, e il sesto posto in classifica. In Champions League, la squadra di Thiago Motta è in ripresa dopo l’ultima vittoria contro il Manchester City che ha permesso alla Juventus di occupare il quattordicesimo posto in classifica del nuovo format.
Il controllo del possesso e l’importanza del ruolo di Cambiaso
La Juventus di Thiago Motta scende in campo con un 4-2-3-1, dove il tecnico ex Bologna predilige la continua gestione del pallone dove la Juventus è una delle migliori del nostro campionato e poi la verticalità a cercare la punta o la batteria dei 4 trequartisti in fase offensiva.
Quando la Juventus ha la palla, imposta l’azione con una difesa a tre, con Cambiaso che si alza, o a quattro anche se concettualmente l’idea di gioco è la medesima. Il primo caso è quello più frequente, dove la Juventus si mette con un 3-1-4-2; con Locatelli vertice basso, le due mezzali in linea con l’esterno alto a destra e Cambiaso e Yildiz al fianco di Vlahovic. L’obiettivo è cercare di muovere la palla velocemente tra i difensori per cercare Locatelli e poi andare a verticalizzare sulla punta, su Yildiz che viene incontro per legare il gioco oppure per l’inserimento di Cambiaso all’interno del campo.
Motta vuole che l’esterno italiano rimanga inizialmente molto largo sulla fascia per poi accentrarsi ed essere così il giocatore che crea scompiglio all’assetto difensivo avversario con le sue incursioni centrali che rendono la Juventus pericolosa in zona offensiva.
Tuttavia, nella probabile formazione della Juventus contro il Monza Cambiaso non ci sarà a causa di un affaticamento muscolare e dovrebbe sostituirlo McKennie, anche lui molto bravo negli inserimenti dentro al campo. A meno di cambiamenti delle ultime ore, il Monza scenderà un campo con un 4-5-1 difensivo dove sarà fondamentale il vertice basso, probabilmente Bianco, in fase difensiva nella marcatura a zona su McKennie e su Vlahovic, mentre la fase offensiva dipenderà molto dai movimenti di Dany Mota che giocherà come punta, vista l’assenza di Djuric.