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"La città appare meno illuminata perché la normativa vigente lo prescrive esplicitamente", spiega con chiarezza l'assessore all'Illuminazione e all'Energia Carlo Abbà, affrontando le preoccupazioni dei cittadini. Le disposizioni legislative attuali impongono specifici parametri tecnici: una determinata distanza tra i lampioni, un fascio luminoso più concentrato e una minore intensità complessiva. Questi requisiti, finalizzati alla riduzione dell'inquinamento luminoso, rappresentano obblighi inderogabili per le amministrazioni comunali.

La situazione potrebbe presto diventare ancora più restrittiva, come evidenzia l'assessore: "Attualmente è in discussione in Regione una proposta normativa che prevede lo spegnimento dell'illuminazione di piazze e monumenti a partire dalle ore 23". Si tratta di disposizioni che vincolano tutti i comuni impegnati nel rinnovamento degli impianti e che, in prospettiva, richiederanno adeguamenti anche per le infrastrutture esistenti.

I limiti imposti dalla normativa talvolta entrano in conflitto con altre esigenze pubbliche. L'assessore riporta un caso emblematico: "La Pubblica Sicurezza ci ha richiesto un potenziamento dell'illuminazione in una specifica via, ma non abbiamo potuto soddisfare questa richiesta a causa dei vincoli normativi".

Interventi migliorativi e approccio sistematico

Riguardo ai disservizi e ai lampioni non funzionanti, l'amministrazione sta adottando un approccio organico che va oltre la semplice manutenzione ordinaria. "Abbiamo già risolto o stiamo risolvendo problematiche di lunga data in diverse aree urbane come via Dante, via Guerrazzi, via Italia e piazza Trento e Trieste", precisa Abbà. L'intervento non si limita alla sostituzione delle lampade, ma affronta le criticità strutturali.

Un esempio significativo di questo approccio riguarda l'infrastruttura sotterranea: "La rete sotterranea cittadina contava circa 500 apparati e servizi, spesso deteriorati o problematici. Stiamo procedendo alla loro sostituzione con soli 200 dispositivi di nuova generazione, più efficienti e affidabili". Questo rinnovamento ha già prodotto una drastica riduzione dei guasti segnalati.

Il futuro dell'illuminazione del centro storico

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Per quanto riguarda il centro cittadino, sono in programma significativi miglioramenti. Il piano elaborato da Acinque prevede interventi mirati per valorizzare i monumenti del centro storico, con l'obiettivo di garantirne visibilità e sicurezza anche nelle ore notturne. Il Monumento ai Caduti e l'Arengario, insieme a tutta piazza Roma, beneficeranno di un nuovo sistema di illuminazione integrato con la videosorveglianza.

Al momento, l'implementazione del sistema di videosorveglianza è confermata solo per l'Arengario e gli edifici di piazza Roma, ma ulteriori estensioni potrebbero essere integrate durante la realizzazione dei lavori, includendo anche il Monumento ai Caduti.

Questi interventi si inseriscono in un più ampio contesto di sviluppo urbano, interconnettendosi con le iniziative previste dal bando DUC (Distretto Urbano del Commercio) e dal progetto di videosorveglianza della polizia locale. L'obiettivo condiviso è quello di trasformare progressivamente la città in un ambiente urbano intelligente e sostenibile.

Nonostante l'impegno dell'amministrazione, i tempi tecnici necessari per la progettazione e l'esecuzione dei lavori suggeriscono che le nuove installazioni di luce nel centro storico di Monza non saranno operative prima del periodo estivo.