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Un primo tempo all’insegna della (quasi) perfezione: maggior possesso palla, gestione delle risorse impeccabile, controllo del gioco e difesa solida. Stroppa ha preparato la gara nei minimi dettagli, provando durante la settimana gli schemi adatti al gioco e tutte le formazioni possibili e immaginabili per portare a casa il derby. L’undici iniziale è composto dal solito Di Gregorio in porta, Paletta, Caldirola e Donati in difesa, Pereira e D’Alessandro sulle fasce, Colpani, Barberis e Valoti a centrocampo con Vignato sulla trequarti a supportare uno strepitoso Dany Mota. Il portoghese ritorna in campo e si prende con gli interessi le chiavi dell’attacco biancorosso: due gol da far vedere a tutti gli aspiranti attaccanti delle scuole calcio italiane: rapidità, malizia e fiuto impeccabile del gol. A fine primo tempo le uniche cose da rimproverare dopo una partita del genere sono le azioni sprecate da Valoti e qualche pallone di troppo non sfruttato a dovere, ma tutto sommato sul 2-0 si può perdonare tutto. O quasi.


Nel secondo tempo i lariani entrano più agguerriti in campo e Stroppa pensa bene di chiudersi in difesa togliendo uno strepitoso Vignato per mandare in campo Antov: la scelta non gli darà per niente ragione, nonostante abbia provato il bulgaro tantissime volte durante la settimana, perché in cinque minuti il Como trova prima il gol del 2-1 con Bellemo e poi Vignali gela il Brianteo con un pallone sanguinoso raccolto in area da spalancare a rete.
I problemi riaffiorano e iniziano a venire fuori i soliti problemi di solidità difensiva, visto che alla lunga il Como ha l’opportunità di ribaltare completamente la gara se non fosse per uno strepitoso Paletta e un immenso Di Gregorio a chiudere le porte in faccia a Cerri e Parigini. Le certezze difensive biancorosse sono rappresentate attualmente da Donati e Paletta perché prima con Pirola e poi con Caldirola si inizia ad intravedere qualcosa di interessante. Cosi come con Pedro Pereira, D’Alessandro, Colpani e il cambio che fino a sei mesi fa era un qualcosa di impensabile: Jose Machin! Il duttile centrocampista guineano ha la tecnica dalla sua parte e se quando è stato messo in campo ha inizialmente sudato sette camicie con la difesa lariana, è stato suo l’eurogol che ha portato il Monza a vincere il derby al Brianteo sette anni dopo l’ultima volta! 3 punti pesantissimi che però devono voler dire solo una cosa: il Monza c’è e per la promozione ci sarà da lottare per tutti i quanti.