L'iniziativa di beneficenza per i bambini di Mamma Rita a Monza
Partito ieri un progetto atto ad aiutare i molti bambini presenti nello storico istituto
Data importante quella del 6 maggio per lo storico istituto Mamma Rita di Monza. Il centro casa famiglia che da oltre mezzo secolo è un punto di riferimento per i bambini meno fortunati del capoluogo della Brianza.
La storia di Mamma Rita
La grande storia di Mamma Rita comincia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando, nel 1949, le prime Sorelle giunsero a Villa Francesca di Monza. Ci vollero, però, 13 anni per arrivare all'11 febbraio 1962 quando fu posata la prima pietra dell'istituto, che si chiamò Mamma Rita in onore di Margherita Tonoli, la grande fondatrice della “Piccola Opera del Fanciullo”, la prima casa famiglia italiana, nata nel 1908 a Milano.
Dal 1964, anno in cui terminarono i lavori, fino a oggi, il centro Mamma Rita di Monza ha ospitato e aiutato migliaia di bambini.
Il progetto Womm
Womm (Word of mouth market) questo il nome del progetto partito ieri, che si propone di raccogliere, tra tutte le classi delle scuole primarie di Monza, vestiti e scarpe per bambini, fino all'età di 12 anni. La raccolta servirà per alimentare un mercatino che andrà in scena a settembre e i cui proventi saranno interamente devoluti a Mamma Rita. Insomma, tutte le famiglie che dovranno dismettere capi di abbigliamento e scarpe, potranno portarli, se in buone condizioni, presso i centri raccolta della scuola di appartenenza. Queste poi, a loro volta, li consegneranno in via Lario.
Un piccolo gesto che potrebbe essere molto importante, perché il materiale raccolto verrà venduto, a prezzi accessibili, per raggiungere due scopi. Il primario è quello di aiutare il centro, quello immediatamente successivo è incentivare un'economia circolare, che possa evitare il più possibile gli sprechi.
Le Preziosine e il Collegio Villoresi hanno già aderito. Ora ci si aspetta che anche le altre primarie di Monza possano fare lo stesso, in modo che a settembre i banchi siano davvero ricchi di vestiti per poter raccogliere più fondi possibile.