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Raccontata nel libro autobiografico Molly’s Game - da cui l’omonimo film - quella di Molly Bloom è la storia vera di una ragazza di 26 anni arrestata nel 2013 per aver gestito un’attività di gioco d’azzardo e riciclaggio di denaro. 

Ma qual’è la soria vera di Molly Bloom e dov’è oggi?

Molly nasce in Colorado e, ispirata dalla madre istruttrice di sci e snowboard, diventa presto professionista nello sport, raggiungendo livelli olimpionici. A dodici anni Molly subisce un grave incidente alla schiena che sembra possa impedirle in futuro di sciare ancora. Ma, contrariamente a quanto narrato nel film, la ragazza riesce invece a tornare sulle piste. Durante l’università Molly entra nella squadra di sci nazionale qualificandosi al terzo posto. E’ proprio dopo aver raggiunto questa posizione che la ragazza decide di interrompere la carriera sciistica per raggiungere il successo in un ambito più duraturo.


Dopo questa decisione Molly laureatasi in scienze politiche all’Università di Boulder Colorado si trasferisce a Los Angeles dove comincia a lavorare come cameriera. Durante questo periodo incontra Darin Feinstein che la assume nel suo celebre club per vip The Viper Room. Darin le chiede anche di gestire delle partite di poker high stakes che Tobey Maguire gli aveva chiesto di organizzare. Presto Molly entra quindi nell’ambiente, imparando il gioco e tra texas holdem e omaha fa conoscenza con diversi vip sviluppando le proprie capacità relazionali. 


Tra il 2007 e il 2008, dopo essere stata licenziata da Darin, Molly comincia a organizzare partite in case e alberghi di lusso in tutta Los Angeles, con scommesse che arrivavano fino a 4 milioni di dollari. Tra i partecipanti di queste serate, oltre a Maguire stesso, anche altri nomi famosi come Leonardo DiCaprio, Macaulay Culkin, Ben Affleck, Matt Damon, Ashley e Mary-Kate Olsen e altri i cui nomi non compaiono nel libro. In questi anni Molly comincia a essere chiamata la Principessa del Poker. 


Nel 2008 sposta il suo business a New York a causa della recessione. Qui le restrizioni sono più pressanti e trasferita la sua attività nell’Upper West Side, si vede costretta spesso a spostarsi nel Long Island per i continui raid alle attività di poker clandestino. A causa della collocazione e della sua illegalità i partecipanti alle serate sono meno facoltosi che a Los Angeles, spesso personaggi di Wall Street, ma anche giocatori d’azzardo poco affidabili. 


Facendo soldi illegalmente con le sue serate senza pagare le tasse Molly attrae le attenzioni del fisco e riceve una multa di 120.000 dollari. Ma il peggio deve ancora arrivare. Nel 2013 la donna viene arrestata dall’FBI. Il suo nome infatti viene fuori nell’indagine su uno dei suoi giocatori Bradley Ruderman. L’uomo aveva messo in atto uno schema Ponzi, facendo indebitare sia i propri clienti che Molly stessa. Dall’indagine di Ruderman ne deriva l’accusa nei confronti di Bloom per riciclaggio di denaro, gioco d’azzardo illegale, estorsione e frode. Rischiando 10 anni di galera, nel 2014 riesce a patteggiare e viene condannata solo con un anno di libertà vigilatà e 200 ore di servizio civile. Il libro Molly's Game: The True Story of the 26-Year-Old Woman Behind the Most Exclusive, High-Stakes Underground Poker Game in the World viene pubblicato quell’anno stesso. 

Tra dipendenza dalla droga e problemi di soldi, Bloom ha passato anni a scontare con i risultati della sua attività illegale. Infatti per dare indietro i soldi previsti dalla condanna e restituire quelli guadagnati dalle vincite ha dovuto anche chiedere aiuto ai suoi familiari. La madre è persino arrivata a vendere la casa per ripagare i suoi debiti. Ma non finisce qui. Le dipendenze che l’hanno seguita dalle sale da gioco, hanno comportato un periodo di riabilitazione. Lei stessa dichiara sia stato un percorso difficile che ora si lascia alle spalle. 

Attualmente vive in Colorado con il marito anch’esso ex tossicodipendente. Qui Molly, abbandonato il mondo del gioco, passa il suo tempo dedicandosi ad attività all’aperto. Dice di aver imparato molto dalla psicologia del poker, affermando che chi gioca in modo più razionale, senza essere avido e vendicativo, di solito è anche chi vince poiché rimane lucido e riesce a relazionarsi in modo più umano alle persone. 


Con questo Molly Bloom, la cui fama è nata prima dal libro e poi dal film Molly’s Game, saluta il suo passato dedicato a scalare il successo. Senza rimanere fuori dai riflettori, si dedica comunque a un ritmo di vita più lento e sereno nelle montagne del Colorado.