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Abbiamo avuto l'onore, ma soprattutto il piacere, di fare due chiacchiere con uno dei giocatori più forti visti con la maglia del Monza nel recente passato. Anselmo Robbiati, detto "Spadino", ci ha raccontato della sua esperienza in biancorosso e delle tante soddisfazioni che si è tolto con le varie squadre con cui ha giocato.

Partiamo dal principio..."Arrivo al Monza giovanissimo, a 12 anni, facendo la trafila delle giovanili fino all'esordio in prima squadra a soli 17 anni. Quella fu per me un'enorme soddisfazione oltre ad un onore perché in quel Monza giocavano calciatori del calibro di Casiraghi, Brambilla e Di Biagio, per citarne alcuni".

Nel suo primo anno con la maglia biancorossa Robbiati colleziona 10 presenze aiutando la squadra a conquistare la promozione in Serie B. "In quegli anni la società puntava moltissimo sul settore giovanile affiliato al Milan. Non a caso sono passati all'ombra del Brianteo giocatori che poi abbiamo visto in maglia rossonera, in prestito ad esempio ricordo Costacurta, Ganz e Stroppa".

Dalla stagione 1989/1990 Anselmo inizia a giocare con continuità collezionando 34 presenze anche se il Monza incappa nella retrocessione. Dopo un anno passato in Serie C1, al secondo tentativo però viene riconquistata la Serie B. Alla domanda su cosa sia mancato al Monza per fare il grande salto in Serie A in quegli anni che ha vissuto in prima persona ci ha risposto così: "Sicuramente dal punto di vista economico c'era una bella differenza rispetto ad altre società, come dicevo prima si puntava molto sul settore giovanile e il primo obiettivo in quelle stagioni vissute in Serie B era quello di raggiungere la salvezza a fine campionato. Sinceramente non ho mai avuto la sensazione che si potesse puntare a qualcosa di più".

In generale l'esperienza monzese ha regalato tante emozioni ad un ragazzo arrivato giovanissimo. "Il Monza non mi ha fatto crescere solo come calciatore ma soprattutto come uomo. Fin da giovanissimo ho trovato una società molto organizzata che mi ha sempre aiutato sia dal punto di vista mentale che da quello tecnico. Quando poi sono stato convocato in prima squadra ho trovato un gruppo molto coeso con il giusto mix di esperienza e gioventù. Anche quando sono ritornato dopo tanti anni sono stato felicissimo perché il Monza mi ha ridato la voglia di giocare visto che in quel periodo stavo per appendere le scarpe al chiodo. Grazie alla chiamata di Trainini, che tra l'altro fu il mio allenatore nella prima esperienza in Brianza, mi sono comunque tolto la soddisfazione di far ritornare il Monza in C1 conquistando la promozione".

Anselmo è uno che di promozioni se ne intende eccome. "Nella mia carriera sono riuscito a conquistare due trofei importantissimi come la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana con la maglia della Fiorentina ma vado molto fiero anche delle tante promozioni vissute in squadre diverse. Partirei però da quella conquistata proprio in maglia viola visto che fu quantomeno particolare. L'intero ambiente era ancora, usando un eufemismo, molto scosso dall'incredibile retrocessione capitata nella stagione precedente. Quando sono arrivato in Toscana dopo l'esperienza al Monza ho trovato una squadra che non vedeva l'ora di tornare subito in Serie A nonostante i tifosi fossero sul piede di guerra. Rimasero giocatori del calibro di Batistuta, Baiano ed Effenberg e questo fu fondamentale per centrare la promozione al primo tentativo. Gli anni successivi furono probabilmente i più importanti della mia carriera visto che giocai con continuità nella massima serie italiana, un sogno diventato realtà".

Arrivarono poi, dopo l'esperienza alla Fiorentina, una serie di importanti promozioni negli anni successivi. "Iniziai questa incredibile striscia aiutando il Napoli a tornare in Serie A nella stagione 1999/2000. Tre anni dopo arrivò la promozione con la maglia dell'Ancona sempre dalla Serie B alla Serie A. L'anno successivo fu con il Grosseto che conquistai un'altra promozione, questa volta dalla C2 alla C1. Poi, come dicevo prima, ci fu la grande gioia di riportare il Monza in C1 nella stagione 04/05. Infine con la maglia del Figline mi sono tolto la soddisfazione di compiere il doppio salto dalla Serie D alla Lega Pro Prima Divisione (ex C1)".

Ci teniamo a ringraziare un grandissimo come Anselmo Robbiati che ci ha dedicato il suo tempo con voglia di raccontarsi e simpatia. E' sempre emozionante rivivere annate storiche del nostro Monza attraverso i racconti di protagonisti così importanti.