Monza-Milan: riuscirà la squadra di Nesta a fare uno sgambetto ad un Milan rabbioso?
Monza e Milan si affronteranno questo fine settimana per cercare di riscattare due sconfitte per 2-0, maturate contro Atalanta e Napoli.
Appena concluso il primo turno infrasettimanale di questa stagione, Monza e Milan si affronteranno questo fine settimana per cercare di riscattare due sconfitte per 2-0, maturate contro Atalanta e Napoli.
Monza-Milan, Sabato 2 Novembre 2024, 11a giornata di Serie A
Monza-Milan: riuscirà la squadra di Nesta a fare uno sgambetto ad un Milan rabbioso?
La partita tra Monza e Milan rappresenta una sfida che sulla carta vede i rossoneri favoriti sulla squadra di Nesta, ma dal risultato non scontato. Questo perché il Monza ha mostrato dei passi in avanti nelle ultime partite anche nella più recente contro l’Atalanta, dimostrandosi essere un avversario ostico per tutti. Il Milan è reduce dal rinvio di Bologna e da una sconfitta interna che ha visto il club di Via Aldo Rossi allontanarsi dalle zone di vertice della classifica, complici anche l’indisponibilità di tanti giocatori importanti, Theo e Rejinders su tutti.
Si prospetta essere un match da non perdere anche per motivi non legati al terreno di gioco.
Da Berlusconi a Galliani arrivando a Maldini, una partita dai tanti sentimenti
Adriano Galliani e Silvio Berlusconi
Monza-Milan è soprattutto la partita di Silvio Berlusconi, venuto a mancare un anno e mezzo fa, presidente prima dei rossoneri dal 1986 al 2017 e poi del club brianzolo dal 2018 al 2023.
In entrambi i periodi, Silvio ha conquistato il cuore dei tifosi per il raggiungimento di numerosi traguardi sportivi importanti, per la dedizione nel suo ruolo e per la vicinanza mostrata alle sue squadre trasmettendo sempre consigli e messaggi di conforto. Berlusconi è maggiormente ricordato per il suo trascorso a tinte rossonere dove ha preso in mano un club che prima del suo arrivo faticava a salvarsi in massima serie e lo ha portato ai vertici del calcio mondiale, creando delle squadre che hanno rivoluzionato il gioco del calcio, difficilmente battibili, e ha portato nella bacheca del club ben 29 trofei.
Anche a Monza, Berlusconi ha fatto qualcosa di straordinario portando una squadra che militava stabilmente in Serie C ad una storica promozione in Serie A in soli quattro anni dal suo arrivo, fatti di idee e progettazione che hanno reso il Monza una realtà stabile del nostro campionato.
Tutti questi successi non sono solo merito di Berlusconi ma anche del suo storico braccio destro, Adriano Galliani, che è stato al fianco del presidente in entrambe i periodi.
In questi anni, il ruolo del condor era ed è tutt'ora quello legato al calciomercato nel quale Galliani è ritenuto uno dei migliori nel suo ambito viste le grandi campagne acquisti fatte, con veramente pochi colpi sbagliati. Uno degli ultimi acquisti è stato Daniel Maldini, figlio dello storico capitano del Milan, Paolo Maldini, ed anche lui è cresciuto nelle giovanili del club di Via Aldo Rossi per passare poi a titolo definitivo in questa stagione al club brianzolo.
Verticalità e sacrificio descrivono il 4-4-2 di Fonseca
Rispetto alla scorsa stagione, il Milan ha cambiato volto in panchina; dopo la fine dell’era Pioli, è iniziata quella di Paolo Fonseca che ha portato nuovi principi di gioco ad una squadra con qualche aggiunta rispetto a quella dello scorso anno. Nelle prime uscite, il Milan è sceso in campo con un 4-2-3-1 con tanti spazi in mezzo al campo che hanno evidenziato il poco equilibrio della squadra di Fonseca ed ha portato a dei risultati non positivi che hanno messo molto a rischio la permanenza del tecnico portoghese sulla panchina rossonera. Tuttavia, il 22 settembre nella partita contro l’Inter, Fonseca decide di passare ad un 4-4-2 caratterizzato da una pressione alta, più equilibrio ed imprevedibilità che ha portato il Milan a vincere il derby per 2-1.
Con questo sistema di gioco il Milan può impostare l’azione con quattro o tre difensori con Theo che viene dentro al campo a creare spazi per l’esterno. L’obiettivo è quello di passare velocemente per i due centrocampisti che cercano a loro volta la verticale su una delle due punte, più spesso Morata, per poi allargare il gioco sugli esterni dove si crea l’uno contro uno. Le due ali in questione sono Pulisic e Leao che possono scegliere se andare alla conclusione o, dopo aver saltato il diretto avversario, mettere un cross in mezzo sapendo che almeno quattro dei loro compagni occuperanno l’area di rigore avversaria.
In fase di non possesso la squadra di Fonseca difende con due linee strette, la prima composta dai quattro attaccanti che chiudono le imbucate centrali con l’abbassamento di Morata sulla linea del mediano avversario e il restringimento verso il centro del campo da parte dei due esterni. Mentre la seconda linea è composta dai quattro difensori più i due centrocampisti e marcano tutti a uomo.
Questi meccanismi sono rimasti i medesimi anche nelle ultime tre partite, tra campionato e Champions, dove il Milan è ritornato con un 4-2-3-1 dove Pulisic agisce come secondo attaccante e si sacrifica molto in fase difensivo così da dare un grande equilibrio alla squadra.
Una stagione altalenante quella dei rossoneri fino a questo momento
Il Milan sta vivendo non uno dei suoi migliori periodi della sua storia recente, sia per i risultati che per questioni extra campo. Il problema principale è rappresentato dalla protesta dei tifosi da ormai più di anno contro la società, composta da Gerry Cardinale, Giorgio Furlani e Zlatan Ibrahimovic, per le basse ambizioni che un club storico come il Milan non dovrebbe avere. La causa principale di questa protesta è stata la scelta del nuovo allenatore, Paolo Fonseca, ritenuto dai tifosi come l’uomo non più adatto per condurre la squadra, visti anche gli altri allenatori disponibili. Inoltre, la società si è dimostrata poco vicina alla squadra nei primi momenti di difficoltà avuti in questo avvio di stagione, lasciando così da solo Fonseca. Attualmente, il Milan ha raccolto solo 14 punti in appena 9 partite di campionato e tre punti in Champions League su quattro partite. Non è sicuramente l’inizio stagione che tutto l’ambiente Milan si aspettava, caratterizzato da una continua altalena di risultati che Fonseca deve cercare di interrompere partendo dalla partita contro il Monza.
Federico Guagliumi