L'app che fa incontrare anziani e giovani inventata da due lombardi: i dettagli
In Italia ci sono moltissimi anziani: stando agli ultimi dati Istat gli over 65 sono 14 milioni, quasi il 23% della popolazione. Di questi, il 32% vivono da soli. Pure nella vicina Milano vivono oltre 300mila anziani in solitudine, il 39,3% del totale dei nuclei familiari composti da una sola persona. Un panorama, questo, che ha ispirato due giovani under 30 milanesi, Cecilia Rossi e Matteo Fiammetta, a fondare una start up e un'app, UAF (che sta per U Are Family) che mette in contatto anziani soli con nipoti volenterosi, per fargli passare del tempo di qualità insieme.
"Il lockdown che tutti noi abbiamo vissuto ci ha aiutato a realizzare quanto siano importanti i legami familiari e quanto spesso però vengano trascurati per cause di forza maggiore, come ad esempio il lavoro e il poco tempo rimasto", ha spiegato Cecilia Rossi, Co-Founder di UAF al sito del 'milanese imbruttito'. "Così abbiamo deciso di lasciare le nostre occupazioni e di lanciarci in un progetto nuovo in grado di soddisfare la nostra esigenza di far del bene in un modo semplice ma strutturato, che creasse al contempo opportunità e un concreto impegno sociale. Il progetto mira a dare sostegno a chi ne ha bisogno, ma anche a far crescere interiormente i nipoti che decidono di mettere a disposizione il proprio tempo, affinché per tutti i nonni iscritti la solitudine possa essere solo un lontano ricordo". Bel pensiero. Ma come funziona la cosa? Perché, come probabilmente sappiamo, non è che i nostri senior siano tutti così pratici di app, web e altre diavolerie.