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Due mesi fa MonzaNews è stata vittima di un attacco informatico che ci ha tolto l'accesso alla nostra pagina Facebook, una piattaforma fondamentale per il nostro lavoro e per la comunità che ci segue con passione. Nonostante la nostra tempestiva segnalazione e la presentazione di tutta la documentazione necessaria per dimostrare che la pagina è di nostra proprietà, Meta (la società madre di Facebook) non è stata ancora in grado di risolvere la situazione e restituirci gli accessi. Ogni giorno una risposta diversa, ogni giorno un rinvio tanto che la situazione è diventata francamente imbarazzante. Per fortuna le conseguenze sul traffico di MonzaNews non ci sono state con migliaia di utenti collegati costantemente al nostro sito grazie al lavoro dei nostri collaboratori che ogni giorno sfornano un pezzo nuovo ogni 30' minuti. Ma la pagina Facebook, per noi, ha un ruolo fondamentale per l'interazione con i nostri lettori.  

Il furto della pagina Facebook di MonzaNews 

Il 22 agosto, ormai due mesi fa, subito il quarto attacco hacker in pochi mesi che ci ha tolto la possibilità di gestire e pubblicare contenuti sulla nostra pagina Facebook ufficiale di MonzaNews. Questo è stato un duro colpo non solo per noi come redazione, ma anche per la nostra comunità di lettori e tifosi (oltre 33mila) che ci seguono quotidianamente per le notizie su Monza e tutto ciò che riguarda il mondo dello sport locale e le news. Abbiamo agito subito, denunciando l'accaduto a Meta e presentando tutti i documenti necessari per dimostrare la nostra proprietà della pagina.

Due mesi di frustrazione e ritardi 

Nonostante le nostre ripetute richieste e l'invio di tutti i documenti ufficiali (come certificati aziendali e prove di gestione della pagina), ci siamo ritrovati a combattere con un sistema di assistenza che, chiamato in causa ogni giorno, ha sempre preso tempo e rinviato. Meta, il colosso che gestisce le piattaforme social più importanti del mondo, non è stata in ancora grado di restituirci l'accesso, e ciò che è più grave, non ci ha dato risposte concrete su quando o se questo accadrà. 

Ogni giorno che passa senza la nostra pagina Facebook, vediamo i nostri lettori disorientati e la nostra capacità di comunicare con loro gravemente compromessa. Siamo passati attraverso innumerevoli procedure, richieste di supporto, e-mail e ticket di assistenza. Tutto inutile. La situazione è inaccettabile per chi, come noi, basa gran parte della propria attività sull'interazione con il pubblico sui social.

Una battaglia per tutti i creatori di contenuti

Questa non è solo una questione che riguarda MonzaNews. Si tratta di un problema più ampio che coinvolge tantissimi altri creatori di contenuti, aziende, e giornalisti che, come noi, dipendono da Facebook per interagire con i loro lettori o clienti. Il nostro caso è emblematico di una gestione del supporto clienti da parte di Meta del tutto insufficiente e inadeguata. Cosa succederebbe se altre piccole realtà subissero un attacco simile? Come possono queste piattaforme così gigantesche, che fanno affidamento su miliardi di utenti, ignorare così a lungo una situazione del genere?

Il nostro appello a Meta

Abbiamo fatto tutto il possibile. Abbiamo seguito ogni procedura, fornito tutte le prove necessarie, e atteso pazientemente. Ora, dopo due mesi di frustrazione, ci vediamo costretti a far sentire pubblicamente la nostra voce. MonzaNews è parte integrante della comunità monzese e chiediamo che ci venga restituito ciò che è nostro di diritto: l’accesso alla nostra pagina Facebook.

Meta,ora è tempo di agire. Non solo per noi, ma per tutti quelli che subiscono situazioni simili e si sentono impotenti di fronte alla tua mancanza di trasparenza e di assistenza.

Chiaramente noi di MonzaNews noi non lasceremo che questo episodio resti nell'ombra. Continueremo a lottare per i nostri diritti e per la nostra comunità. Chiediamo ai nostri lettori di supportarci in questa battaglia, facendo sentire la loro voce e condividendo la nostra storia. Solo insieme possiamo fare in modo che situazioni come questa non si ripetano e che colossi come Meta si assumano finalmente la responsabilità che deriva dal loro ruolo nella nostra vita digitale.