Il tifoso Alberto Cantù: 'Galliani ci metta la faccia, facile fare il presenzialista prima. Il Monza faccia un bel gesto'
Alberto Cantù, membro del Monza Club Alta Brianza ed ex presidente dei Monza Club, ha scritto un lungo post su Facebook sulla situazione dei brianzoli e sul silenzio della società.
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Alberto Cantù, membro del Monza Club Alta Brianza ed ex presidente dei Monza Club, ha scritto un lungo post su Facebook sulla situazione dei brianzoli e sul silenzio della società. Ve lo riportiamo integralmente.
Anche lunedì il signor Galliani ha ritenuto di non presentarsi davanti ai microfoni per spiegare il disastro che è diventato il Monza e magari per chiedere scusa ad una tifoseria ormai umiliata. Ha preferito mandare avanti ancora il povero Nesta, che come un pugile suonato ha provato ad abbozzare una difesa basata sulle tante e sospette assenze. Fa anche tenerezza e meriterebbe di non essere lasciato solo.
Cantù: ‘Galliani ora parli con la stampa'
L'appello del tifoso biancorosso prosegue rivolgendo una sorta di appello al dirigente 80enne:
Facile fare il presenzialista quando tutto va bene, a raccontare aneddoti su quanto è tifoso seppur "prestato" ad altra squadra. Ma bisognerebbe avere le palle per presentarsi e chiedere scusa anche dopo l’ennesima disfatta. Qualcuno dice che si dovrebbe stare zitti per riconoscenza. Io sono riconoscente nei confronti di Silvio Berlusconi. Anche di Galliani, certo, senza il quale il Cavaliere non avrebbe acquistato il Monza.
Ma ora anche basta. Che senso ha portarci lassù con tanta fatica per poi farci cadere con un calcio in culo? Che senso ha regalarci la gloria per poi farci deridere da ogni tifoso anche di squadre dilettantistiche? Si può retrocedere, ne ho viste molte, tengo al Monza e figuriamoci se sia un problema tornare in B, al netto della delusione sportiva. Nessuno pretendeva chissà cosa. Ma io ieri per la prima volta ho provato vergogna. E come me, tanti. Una squadra impresentabile in serie A, anche in serie B….Questo è il Monza più inadeguato alla categoria di appartenenza mai visto, si certo, 10 infortunati…ma 10 infortunati non è sfortuna, nel migliore dei casi è incompetenza, nel peggiore è non voglia. Le cessioni di Gennaio non sono sfortuna ma il segnale che si è abbandonata l’idea anche solo di provare a stare in categoria. E chi è rimasto si è ovviamente adeguato. "Il Monza non smantella ma si rinforza": ecco...magari sarebbe gentile non essere presi in giro. Si sono presi giovanotti al primo anno in Italia spacciati per “ fortissimi” quando in campo camminano, non fanno uno stop, marcano a vista..., altri non di proprietà, palesando la totale mancanza di idee e di un progetto futuribile. Ma come pensano di affrontare la serie B? Questo è il punto vero. Che intenzioni hanno? Cosa gli passa per la testa? Esistono trattative per la cessione del club? Se si, facciano in fretta a levarsi dalle palle. Vogliamo gente che tenga al Monza, non che lo sopporti malvolentieri. Un proprietario che venga allo stadio, come accade ovunque. Che non accetti partite imbarazzanti come quella di ieri, quando i commentatori faticavano a trovare le parole meno offensive per descrivere lo scempio a cui stavano assistendo. Troppo forti gli avversari? Quando non vinci un cazzo di contrasto, non c’entra la forza e la tecnica degli avversari. Un contrasto lo vinci con la voglia, poi perdi lo stesso ma la pelle la vendi cara. Stamattina in radio si parlava di "Monza ridicolizzato", "il derelitto Monza". Ho dovuto spegnere" .
Cantù: ‘Ora il Monza giochi con la maglia nera’
Il post di Cantù si conclude con una sorta di appello alla società:
Monza merita rispetto, i tifosi meritano rispetto, la maglia non può essere macchiata in questo modo. Giochino con la terza maglia, quella nera ( in fondo al giro d’Italia spetta all’ultimo in classifica), evitino di indossare quella rossa di bianco listata e quella bianca di rosso listata. Perché il nostro Monza lottava, anche già fallito e senza un futuro davanti. Quelli erano uomini. Questo è un’altra cosa. E non mi piace.