Omicidio Nova Milanese: fissati i funerali di Giovanna Chinnici, ecco dove e quando si terranno
La donna è stata uccisa dal cognato per difendere la figlia. L'uomo è ora ricoverato nel reparto psichiatrico del San Gerardo
Nova Milanese, fissati i funerali di Giovanna Chinnici
I funerali verranno celebrati domani, mercoledì 30 ottobre, alle ore 15.30 a Nova Milanese nella chiesa di Sant’Antonino.
Le esequie si terranno quindi nella chiesa centrale di Nova Milanese, in piazza Marconi, anche se l’abitazione di Giovanna fa capo alla parrocchia della Beata Vergine Assunta, in quanto la donna era molto legata alla chiesa della piazza.
Il delitto ha ovviamente scosso la comunità intera e non solo, anche perché il contesto è quello famigliare: l’imputato del delitto, Giuseppe Caputo, è il cognato della vittima, marito della sorella minore di Giovanna.
Nova Milanese, Caputo ricoverato nel reparto di Psichiatria del San Gerardo di Monza
Per ora non è stato possibile procedere con l'interrogatorio dell'uomo, in quanto è stato trasferito nella Psichiatria dell’Irccs San Gerardo dei Tintori. Avrebbe avuto un pesante crollo emotivo ed è stato giudicato incapace di sostenere l'interrogatorio che era stato fissato per sabato 26 ottobre.
L'esame autoptico e i dettagli della tragedia
L'autopsia sul corpo di Giovanna Chinnici, eseguita venerdì 25 ottobre, ha rivelato dettagli agghiaccianti sulla violenza subita, evidenziando colpi precisi e letali diretti anche al cuore. La brutalità dell'aggressione non ha lasciato alcuna possibilità di sopravvivenza alla vittima.
La dinamica dell'evento
Il dramma si è consumato mercoledì 23 ottobre, nel pomeriggio, in via Magellano, quando Caputo l'ha aggredita mortalmente, mentre questa cercava di proteggere la propria figlia. L'uomo deve ora rispondere di omicidio volontario, tentato omicidio nei confronti della nipote ventottenne e stalking per le continue vessazioni.
Le tensioni familiari
Il contesto in cui è maturata la tragedia rivela una storia di conflitti protratti nel tempo. Il figlio dell'accusato ha riferito di tensioni legate all'uso dei condizionatori e di sofferenze familiari che si perpetuavano da 5-6 anni.
Di contro, la sorella della vittima ha denunciato uno scenario di stalking perpetrato dalla famiglia Caputo, contestando la versione sui condizionatori e descrivendo un clima di ostilità persistente.