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Il percorso formativo ha visto una distribuzione strategica delle competenze: nei laboratori dell'istituto Meroni i corsisti hanno potuto concentrarsi sull'apprendimento delle tecniche di lavorazione del legno, mentre presso l'istituto Ferrari di Monza si sono dedicati all'approfondimento degli aspetti meccanici. Questa iniziativa si inserisce nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), specificamente nella Missione 1, Componente 3, punto 3.2 dedicato allo sviluppo dell'industria cinematografica.

Un riconoscimento per la tradizione brianzola

"La scelta del nostro istituto per un progetto così ambizioso rappresenta una conferma della solida collaborazione tra la nostra scuola e l'accademia della Scala, oltre che motivo di grande emozione," ha commentato Valentina Calì, dirigente dell'istituto Meroni. "I partecipanti hanno lavorato nel nostro laboratorio di falegnameria, supportati dai nostri assistenti tecnici. I nostri docenti sono stati contrattualizzati dall'accademia per tenere lezioni sia teoriche che pratiche. Abbiamo creato un vero partenariato, con l'intera scuola impegnata nell'accogliere al meglio tutte queste professionalità provenienti da ogni parte d'Italia."

Le creazioni del Meroni sul palco più prestigioso d'Italia

Oggi possiamo affermare che una parte del Meroni vive anche alla Scala di Milano. Nei laboratori lissonesi sono stati infatti realizzati i "praticabili" delle strutture in legno, elementi simili a pedane movibili che vengono utilizzati come supporti per le scenografie teatrali. "Una porzione significativa del percorso formativo si è svolta proprio nelle nostre strutture", ha spiegato Lucio Casciaro, vice preside del Meroni, "dando vita a un'importante sinergia tra realtà di eccellenza nel settore dello spettacolo e della formazione tecnica. Si è trattato di un'occasione straordinaria di crescita non solo per tutti i partecipanti ma anche per il nostro istituto."

Un corso che abbatte gli stereotipi di genere

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Il percorso formativo è stato finalizzato all'apprendimento della manualità tipica dei "legnamé" brianzoli, arricchita dalle conoscenze meccaniche sviluppate presso l'istituto monzese, dimostrando come l'arte possa manifestarsi attraverso diverse forme espressive. Il corso ha visto la partecipazione di 18 corsisti provenienti da tutta Italia, con una significativa presenza femminile, tutti accomunati dalla passione per il mondo dello spettacolo.

"È stato particolarmente interessante osservare come, in relazione a un profilo professionale tradizionalmente considerato maschile," ha evidenziato Jacopo Guarnieri, referente della Scala per questo corso, "si siano presentate numerose ragazze, tutte con un background di studi in ambito artistico e desiderose di acquisire competenze pratiche. Un meritato riconoscimento va alle scuole coinvolte, con cui ormai si è consolidata una proficua collaborazione. Entrambi gli istituti rappresentano esempi di eccellenza nei rispettivi settori, grazie alla presenza di laboratori estremamente ben attrezzati e di docenti altamente preparati e professionali."