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Tre tifosi del Monza e tre dell'Udinese sono stati arrestati dalla Polizia con l'accusa di rissa aggravata, a seguito degli scontri con lanci di cocci di bottiglie, sassi e altro, al termine del match di Serie A Monza-Udinese di venerdì sera. Durante i tafferugli, fuori dall'U-Power Stadium di Monza, è rimasto ferito un poliziotto. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Digos di Monza e Udine, tra Monza, Udine, Pordenone e Venezia. Secondo la ricostruzione della Questura di Monza, intorno alle 21.40 di venerdì scorso, finita la partita vinta dall'Udinese, una ventina di ultras friulani, a bordo di quattro minivan, si sono fermati in viale Sicilia, nei pressi di Cascina Cantalupo, dove sono soliti ritrovarsi i tifosi del Monza, in quel momento circa una trentina. Tra le due tifoserie sono iniziati subito i tafferugli con lanci di pietre, cocci di bottiglie, aste di bandiere e cartelli stradali sradicati. A bloccarli sono intervenuti i poliziotti, uno dei quali è finito in ospedale con una prognosi di dieci giorni. Le indagini della Digos di Monza, in collaborazione con quella di Udine, hanno permesso di identificare sei tifosi coinvolti negli scontri che sono stati arrestati ieri in flagranza di reato differita. I tre ultrà monzesi, due 44enni e un 19enne, hanno alle spalle precedenti di polizia per resistenza a pubblico ufficiale, rissa, manifestazioni non preavvisate ed erano già stati colpiti da Daspo. I tre tifosi udinesi, un 48enne, un 42enne e un 22enne, vivono rispettivamente nelle province di Pordenone, Venezia ed Udine. Per quatto dei sei arrestati, i tre monzesi e un udinese, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, mentre gli altri due sono stati rimessi in libertà e indagati a piede libero. Intanto proseguono gli accertamenti della Digos per cercare di identificare gli altri tifosi coinvolti. Resta da capire come sia stato possibile che tre van