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Non ho dubbi nel ritenere la gara col Bologna la peggiore della gestione Palladino. E neppure ho dubbi sul fatto che sia la più difficile da digerire di questa prima parte del campionato. Per varie ragioni.

Anzitutto perché è una sconfitta subita da una squadra della “parte destra” della classifica, quindi alla portata del Monza. Esattamente come quella con l’Empoli, con la differenza che in Toscana Pessina e compagni avevano giocato una discreta gara. In secondo luogo perché contro la squadra di Thiago Motta, priva tra l’altro del bomber Arnautovic, i biancorossi hanno mostrato evidenti passi indietro in termini di gioco, di idee e di personalità. Vero è che il Monza si è ritrovato a rimediare alle assenze contemporanee di uomini fondamentali nel reparto arretrato (Izzo, oltre a Pablo Marì), ma è altrettanto vero che la sconfitta è maturata anche per le mancanze a centrocampo, dove un irriconoscibile Rovella ha commesso tanti errori e dove Ranocchia, fin quando è stato in campo, non ha dato alcun apporto perché collocato in un ruolo non suo.

C’è poi un dato numerico allarmante. Nelle prime tre gare a guida Palladino, coincise con altrettanti successi, il Monza ha segnato sei reti (tutte su azione) senza subirne. Nelle ultime tre giornate, le reti al passivo sono sette, ma all’attivo ci sono solo due gol su calcio piazzato. Dati davvero molto significativi, dove risulta chiaro che anche là davanti ci sono problemi.

Non è il caso di farne un dramma, la classifica mette il Monza nelle condizioni di affrontare ancora con una relativa serenità le tre gare che mancano alla sosta per il Mondiale. Ma è opportuno tenere presente che la media punti di chi sta dietro si alzerà di sicuro, perché non è possibile pensare che con a quota 20 in classifica o giù di lì ci si possa salvare. Occorre ritrovare presto lo spirito di qualche settimana fa, quella sorta di entusiasmo, euforia e concentrazione che si erano improvvisamente generate con il cambio tecnico in panchina. Servirà anche maggior serenità e lucidità da parte di mister Palladino, che, a domanda precisa a fine gara, ha detto di aver schierato il Monza con una difesa a quattro. Francamente, non se n’era accorto proprio nessuno…  Paolo Corbetta