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Ma quali 600 milioni di extracosti per il prolungamento M5! Sono al massimo 350 e altre centinaia di milioni si possono recuperare eliminando due varianti di linea’. Gli attivisti dell’associazione HQMonza non hanno dubbi: ‘Sugli extracosti annunciati per il prolungamento di M5 sino al nord di Monza c’è qualcosa che non quadra’. Per esaminare la questione nel dettaglio, i cittadini attivi hanno costituito un "focus group" composto da ingegneri, architetti e geologi e valutato i documenti e le notizie disponibili sul progetto. ‘In Consiglio regionale è emerso che peserebbero sui conti alcune voci aggiuntive che invece, francamente, sono quasi tutte marginali e non possono certo aver determinato un incremento di 600 milioni di euro’, sostengono come riportato dai colleghi de Il Giorno.

Le spese ritenute marginali

Secondo HQMonza, tra le voci di spesa considerate critiche ci sarebbero i quattro pozzi per l’acqua potabile da spostare (1,2 milioni di euro), i tetti verdi sul deposito treni (circa 3,5 milioni), e una seconda compensazione ambientale con la sistemazione di un’area di 3,7 ettari per orti urbani (stimata in 500mila euro). Sommando a questi costi la bonifica dei terreni e la presenza di "occhi pollini" (cavità sotterranee) lungo alcune tratte, gli attivisti ritengono che l’incremento reale possa variare tra 45 e 90 milioni di euro.

Se aggiungiamo un adeguamento prezzi sull’intero progetto, considerando un 20% di rincaro tra il 2018 e il 2024, si arriva a circa 310-350 milioni di euro, non certo 600’, spiegano.

Le vere criticità secondo gli attivisti

HQMonza evidenzia che ‘il problema è che non sono stati resi noti i maggiori costi veri delle opere infrastrutturali collegate ad alcune fermate del metrò’, in particolare a Cinisello. Una delle modifiche più onerose sarebbe la variante Lincoln, che sposta una stazione da via Matteotti a via Lincoln, aggiungendo circa 2 km di linea e aumentando il costo di circa 250 milioni di euro rispetto al progetto iniziale.

Altri dubbi riguardano il progetto di sbinamento verso Bresso e la stazione di Cinisello Bettola. Dopo il ritiro del privato che doveva realizzare un centro commerciale con parcheggio, bicistazione e stazione autobus, non è chiaro chi coprirà il costo stimato tra 100 e 150 milioni di euro.

Il deposito di Monza Casignolo sotto accusa

Anche il deposito-officina di Monza Casignolo viene ritenuto sovradimensionato. Il piano prevede spazi per 60 treni, quando sulla tratta monzese ne saranno attivi solo 37. ‘Questa struttura può essere tranquillamente dimezzata, con una riduzione dei costi del 40% almeno’, sostengono gli attivisti, ipotizzando un risparmio superiore ai 100 milioni di euro.

Secondo alcune indiscrezioni, il deposito potrebbe servire anche altre linee della metropolitana milanese, a partire dalla M1. ‘Se fosse vero, il costo andrebbe ripartito’, concludono gli attivisti.

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