A 13 anni già in cura per dipendenze: l'allarme di Monza con 800 giovani assistiti
I dati shock dell'Ats Brianza: cannabinoidi e cocaina le sostanze più diffuse tra gli adolescent
Nel territorio dell'Ats Brianza, il 2023 ha visto un totale di 6.072 persone ricevere assistenza presso i Servizi ambulatoriali per le Dipendenze, con una netta prevalenza nella provincia di Monza e Brianza (4.643 casi) rispetto a quella di Lecco (1.429). La distribuzione di genere mostra una significativa maggioranza maschile, con l'83% degli utenti, mentre le donne rappresentano il 17% del totale.
Il focus sui giovani
Particolarmente allarmante è la situazione che riguarda i giovani: ben 800 ragazzi della sola provincia di Monza sono stati presi in carico dai servizi nel 2023. L'analisi delle sostanze più diffuse tra i giovani rivela che quasi un terzo dei casi (30,83%) riguarda l'uso di cannabinoidi, seguito a breve distanza dalla cocaina (28,41%).
Le dipendenze più diffuse
L'alcol si conferma come la dipendenza più comune, rappresentando oltre un terzo (33%) delle richieste di aiuto. Seguono la cocaina (26,23%), gli oppioidi (14,39%) e i cannabinoidi (9,19%). Il gioco d'azzardo, pur essendo un fenomeno diffuso, registra ancora poche richieste di aiuto (5,48%), spesso intermediate dalle famiglie dei soggetti coinvolti.
La risposta del sistema sanitario
La strategia di intervento si sta evolvendo verso un approccio sempre più integrato e multidisciplinare. Come evidenziato dal dottor Antonio Colaianni, direttore sociosanitario dell'Ats, la precocità del consumo di sostanze richiede nuove strategie preventive, particolarmente mirate ai giovani. La presenza crescente di casi con comorbidità psichiatrica necessita inoltre di una stretta collaborazione tra i servizi per le dipendenze e quelli psichiatrici.
Verso un intervento precoce
Per contrastare efficacemente il fenomeno, soprattutto tra i più giovani, è stato implementato un sistema di intervento che coinvolge diversi servizi territoriali: dai Servizi sociali alla Tutela Minorile, dai Consultori familiari alla Neuropsichiatria infantile, fino ai CPS. L'obiettivo è intercettare precocemente le situazioni a rischio, prevenendo la cronicizzazione e le gravi conseguenze sul benessere psicofisico e sociale dei giovani.