Il farmaco per il raffreddore che può danneggiare il cervello
L'EMA e l'AIFA lanciano l'allarme sui rischi di due sindromi rare ma gravi legate alla pseudoefedrina, una sostanza presente in molti medicinali da banco
Chi soffre di raffreddore o allergie sa quanto sia fastidiosa la congestione nasale o sinusale, che rende difficile respirare e dormire. Per questo motivo, molti ricorrono a medicinali da banco che contengono pseudoefedrina, una sostanza che decongestiona le vie respiratorie. Ma attenzione: questo farmaco non è innocuo come sembra. Può avere effetti collaterali molto gravi sul cervello, come la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e la sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS). Queste sono due condizioni rare ma gravi che possono causare mal di testa, nausea, vomito, confusione, convulsioni, disturbi visivi e ictus. Per questo motivo, l'EMA (l'agenzia europea del farmaco) e l'AIFA (l'agenzia italiana del farmaco) hanno emesso una nota informativa agli operatori sanitari, in cui raccomandano di aggiornare le informazioni sul prodotto e di adottare misure per ridurre i rischi per i pazienti.
Le raccomandazioni delle autorità sanitarie
La nota informativa segue le raccomandazioni fatte dall'EMA a gennaio, dopo una revisione delle prove disponibili, compresi i dati di sicurezza post-marketing, che associavano la pseudoefedrina a rischi di PRES e RCVS. Queste sindromi sono state segnalate in pazienti che assumevano medicinali contenenti pseudoefedrina, da sola o in combinazione con altre sostanze, per il sollievo sintomatico a breve termine della congestione nasale o sinusale causata dal comune raffreddore o dalla rinite allergica o rinite vasomotoria. La pseudoefedrina agisce restringendo i vasi sanguigni delle mucose nasali, riducendo così il gonfiore e il flusso di muco. Questo effetto può essere utile per alleviare i sintomi, ma può anche avere conseguenze negative sulla pressione arteriosa e sulla circolazione cerebrale.
Chi non deve usare la pseudoefedrina
Pertanto, i medicinali contenenti pseudoefedrina sono "controindicati nei pazienti con ipertensione grave o non controllata, o con malattia renale o insufficienza renale acuta o cronica, poiché queste condizioni aumentano i rischi di PRES o RCVS". Inoltre, questi medicinali devono essere usati con cautela nei pazienti con ipertensione lieve o moderata, cardiopatia ischemica, ipertiroidismo, diabete, glaucoma, iperplasia prostatica o altre malattie che possono peggiorare con l'uso di pseudoefedrina. I sintomi della PRES e della RCVS comprendono mal di testa improvviso e intenso o mal di testa a rombo di tuono, nausea, vomito, confusione, convulsioni e/o disturbi visivi. La maggior parte dei casi segnalati si è risolta dopo la sospensione e un trattamento appropriato e finora non sono stati segnalati casi fatali di PRES o RCVS. L'AIFA sottolinea che i pazienti devono essere informati sulla necessità di interrompere immediatamente l'uso di questi medicinali e di cercare assistenza medica se sviluppano segni o sintomi di PRES o RCVS.
Cosa sono la PRES e la RCVS
La PRES e la RCVS sono due sindromi che colpiscono i vasi sanguigni del cervello, provocando una riduzione del flusso di sangue e di ossigeno alle cellule nervose. Questo può causare danni cerebrali temporanei o permanenti, a seconda della gravità e della durata dell'episodio.
La PRES si caratterizza per un edema (gonfiore) della sostanza bianca cerebrale, che può essere visibile con una risonanza magnetica. I sintomi della PRES sono variabili, ma includono mal di testa, alterazione dello stato mentale, convulsioni, disturbi visivi e/o deficit neurologici focali. La PRES si manifesta di solito in modo acuto o subacuto (in ore o giorni) e può essere scatenata da diversi fattori, tra cui l'ipertensione, l'insufficienza renale, alcuni farmaci (come la pseudoefedrina) e alcune malattie infettive o autoimmuni. La PRES è generalmente reversibile, se si interviene tempestivamente con la riduzione della pressione sanguigna e la sospensione dei farmaci causali. Tuttavia, in alcuni casi può evolvere in emorragia cerebrale o infarto cerebrale, con conseguenze potenzialmente fatali.
La RCVS si caratterizza per una costrizione (restringimento) dei vasi sanguigni cerebrali, che può essere visibile con una angiografia. I sintomi della RCVS sono principalmente cefalee a rombo di tuono, cioè mal di testa molto intensi che raggiungono il picco in pochi secondi, spesso accompagnati da nausea, vomito, fotofobia e fonofobia. La RCVS si manifesta di solito in modo episodico, con cefalee ricorrenti per giorni o settimane, e può essere scatenata da diversi fattori, tra cui l'uso di farmaci vasocostrittori (come la pseudoefedrina), l'abuso di droghe, le variazioni ormonali, il trauma cranico e lo stress emotivo. La RCVS è anch'essa generalmente reversibile, se si interrompe l'esposizione ai fattori scatenanti e si inizia una terapia con farmaci vasodilatatori. Tuttavia, in alcuni casi può causare ictus ischemico o emorragico, con conseguenze potenzialmente fatali.
Come segnalare le reazioni avverse
Gli operatori sanitari sono invitati a segnalare eventuali reazioni avverse sospette associate all'uso di pseudoefedrina all'AIFA tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo:
https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse