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Dopo l'eliminazione dall'Europeo, il commissario tecnico della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti, ha affrontato con franchezza la situazione attuale e le responsabilità (QUI il commento del nostro Stefano Peduzzi). In un'intervista successiva alla sconfitta contro la Svizzera, Spalletti ha dichiarato: "La responsabilità è sempre dell’allenatore. Con me il presidente federale Gabriele Gravina è stato sempre un professionista serio, ci parlerò". Ha poi aggiunto: "Non ho avuto molto tempo per fare le conoscenze, gli allenatori precedenti quasi tutti hanno avuto 20 partite per fare delle prove, io no. Qualcosa devo cambiare, ma non credo sia un risultato così scandaloso come ora verrà fuori". Il 30 giugno alle 12, Spalletti e Gravina terranno una nuova conferenza stampa per discutere del futuro della Nazionale.

Pressione e Responsabilità: Le Scelte di Spalletti

Riguardo alla pressione derivante dal suo ruolo, Spalletti ha commentato: "Questa pressione io l’ho scelta nel giorno in cui ho deciso di fare l’allenatore. E me la gioco. Tento di alleggerire la pressione ai miei calciatori. Ma poi succede quel che è successo in campo e la responsabilità è mia". Questa affermazione sottolinea come il tecnico sia consapevole delle sfide e delle critiche che il suo ruolo comporta, ma che è pronto ad affrontarle con determinazione.

Analisi della Sconfitta contro la Svizzera

Esaminando la partita che ha visto la Svizzera dominare, Spalletti ha dichiarato: "Il gol all’inizio del secondo tempo ci ha tagliato le gambe. Siamo stati poco incisivi. La differenza l’ha fatta il ritmo, siamo stati inferiori a loro nel primo tempo. Anche nelle individualità. Avevamo un passo diverso". Ha evidenziato come i problemi di ritmo e freschezza siano stati determinanti: "Il ritmo e la freschezza fanno la differenza. L’altra volta pensavo che avrei dovuto cambiare i giocatori, stasera li ho cambiati per farli recuperare ma non siamo in grado di fare più di questo".

Prospettive Future: Resettare e Puntare al Mondiale 2026

Guardando avanti, Spalletti ha delineato le priorità per il futuro: "Il discorso del Mondiale 2026 si farà piano piano. Ci vuole più gamba e ritmo, oltre alla qualità. In diversi siamo stati non continui nell’andare a pressare e ricomporci. Un po’ di cose che vengono anche da come abbiamo finito il campionato, non siamo arrivati bene, anche con questa temperatura". Questo dimostra come il commissario tecnico sia già concentrato su come migliorare la squadra in vista dei prossimi impegni, puntando su una preparazione fisica più adeguata e su una maggiore continuità nel gioco. La sconfitta contro la Svizzera e l’eliminazione dall’Europeo rappresentano un momento difficile per la Nazionale Italiana, ma Luciano Spalletti si dimostra determinato a prendere le redini della situazione, assumendosi le responsabilità e pianificando già il futuro. La conferenza stampa del 30 giugno sarà un momento cruciale per capire le strategie e le modifiche che verranno apportate per preparare la squadra ai prossimi impegni, in particolare il Mondiale del 2026.

Italia fuori all'Europeo: Spalletti in bilico, i quattro nomi per l'eventuale esonero 

Domani, intanto, è prevista una conferenza stampa alle ore 12 in Germania. Il presidente Federale Gravina parlare insieme a Luciano Spalletti. Secondo quanto appreso da MonzaNews, non sono previsti esoneri o dimissioni, ma non sono esclusi colpi di scena. In caso di cambio di tecnico, i nomi che si fanno sono quattro: Max Allegri, Stefano Pioli, Claudio Ranieri e Maurizio Sarri. 

La Svizzera fa fuori l'Italia, il post di commento di Stefano Peduzzi: ‘Ora resettare tutto' 

Di seguito il commento del nostro direttore Stefano Peduzzi sulla sua pagina Facebook: 

Fuori, ancora, per mano della Svizzera in una partita dove, di fatto, non siamo mai stati in partita. Altro giro, altra gara penosa.

Sul banco degli imputati un Ct che ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare: dalle convocazioni alla preparazione delle partite. Dimissioni o esonero: Spalletti non può andare avanti.

Ma resto dell’idea che, più che il Ct, si debba cambiare tutto dall’alto. Dopo due mancate qualificazioni ai Mondiali e un Europeo fallimentare, è il caso di una bella rivoluzione ai piani alti.