Monza, stalkerava le ex ma era ai domiciliari: in manette 50enne
L'uomo vanta diversi precedenti penali per truffa e atti persecutori
Negli scorsi giorni, la questura di Monza ha emesso un mandato di cattura nei confronti di un 50enne, arrestato lunedì 3 luglio dagli agenti della squadra mobile del capoluogo brianzolo. L'uomo, che può vantare diversi precedenti penali per truffa e atti persecutori, è accusato di aver diffuso numeri di telefono e altri dati sensibili delle sue ex su piattaforme pornografiche online. Un reato già commesso in passato ai danni di una donna monzese e che gli era valso il carcere fino alla conversione della pena agli arresti domiciliari, avvenuta nel febbraio 2023.
La ritrovata libertà ha rappresentato per il 50enne l'occasione propizia per reiterare i reati: secondo quanto si apprende, infatti, a maggio l'uomo avrebbe imbrattato con frasi oscene e irriguardose le mura adiacenti all'abitazione dell'ultima compagna, oltre ad aver suonato il citofono più volte nel corso della notte con l'obiettivo di intimidirla. I numerosi atti criminosi, celermente denunciati, hanno immediatamente fatto scattare l'allarme al Tribunale di Sorveglianza di Milano, che lunedì ha disposto l'arresto del delinquente.
Il modus operandi del 50enne per approcciarsi alle donne non sarebbe mai cambiato fin dalla prima violazione della legge. Subito dopo averle conquistate grazie a numerosi regali e attenzioni, l'uomo manifestava la sua vera personalità narcisista ed esasperantemente gelosa, che avrebbe causato la fine di tutte le relazioni. È proprio al momento della rottura del rapporto che cominciavano le minacce e gli avvertimenti, che consistevano in scritte offensive rivolte alle ex compagne o diffusione di dati privati su internet, fino ad arrivare alla condivisione di materiale foto e video a sfondo sessuale delle stesse. Da più di dieci anni, il 50enne è stato sotto indagine per una moltitudine di reati contro la persona a danno di donne, circostanza per il quale il magistrato ha disposto la revoca degli arresti domiciliari e il ritorno in carcere.