Federica Pellegrini incanta Seregno: una serata di ricordi e ispirazione al Teatro 'San Rocco'
Prestigioso evento, nell'ambito di 'Seregno Città europea dello sport 2025’, con l'ex campionessa di nuoto protagonista

Nella sua rinomata, ventennale carriera, Pellegrini ha affrontato sfide e traguardi che l'hanno resa una delle nuotatrici più celebrate al mondo. Nel corso della serata ha affermato:
Ho nuotato per vent'anni e appena ho smesso ho provato a fare mille cose. Mi piace imparare, prendermi poco sul serio e mettermi alla prova.
Rammentando la sua esperienza nella trasmissione "Ballando con le stelle", ha rivelato, con una nota di umorismo, che la danza non era la sua vocazione.
Federica ha anche evidenziato l'importanza di trovare divertimento nella fatica e nell'allenamento, respingendo l'idea del "sacrificio" legato al suo sport.
Ha sottolineato il grande senso di agonismo che l'ha contraddistinta nel suo iter, riflettendo sul desiderio di non perdere piuttosto che vincere. Ha anche citato il talento di suo fratello, che però non condivideva, per sua tipologia caratteriale, la stessa passione per la competizione.
Tra i ricordi più toccanti, c'è la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Atene nel 2004, conquistata a soli 16 anni. Pellegrini ha confessato che affrontare la vita lontano dalla famiglia e trasferirsi a Milano è stato un momento difficile, che ha comportato una crisi adolescenziale significativa.

Sui suoi allenatori, ha menzionato Alberto Castagnetti, descrivendolo come un secondo padre e guida fondamentale nella sua carriera. E successivamente il fruttuoso sodalizio col transalpino Philippe Lucas, allenatore dai metodi duri ma nello stesso tempo molto redditizi. Ha anche fatto riferimento a Matteo Giunta, che è diventato suo marito, con un sorriso sulle labbra per le loro interazioni iniziali con i media.
Nel suo libro, inoltre, ha affrontato anche le difficoltà personali, come la bulimia e le crisi di panico legate all’asma. Ha sottolineato come sia cruciale allenare la mente in parallelo con il corpo e che la figura dello psicologo è stata fondamentale in tutto il suo percorso.
Riguardo al suo ruolo di portabandiera alle Olimpiadi di Rio nel 2016, ha descritto quell’esperienza come una delle più emozionanti della sua carriera, anche se ha riconosciuto che le vittorie sportive hanno un sapore diverso.
Parlando della figlia Matilde, ha espresso il desiderio di trasmetterle l’amore per l’acqua, ma ha anche affermato che la scelta dello sport spetterà a lei.
Pellegrini ha infine parlato dell'importanza di stimolare le nuove generazioni ad impegnarsi in attività sportive, sottolineando che lo sport può insegnare valori fondamentali per la vita.
Valori che cerca di trasmettere in primis nella sua accademia, la Fede Academy, sita a Livigno, in provincia di Sondrio
In relazione ad un possibile ruolo da allenatrice, la veneta ha scherzato dicendo di essere troppo severa per assumere tale posizione.
Questo incontro non solo ha offerto uno sguardo nella vita di una campionessa (attualmente membro della Commissione atleti del CIO) ma ha anche invitato a riflettere su temi come l'autenticità, il rispetto e il significato dello sport nella crescita individuale.
Al termine del meeting, ‘La Divina’ ha risposto con estrema gentilezza e disponibilità ai quesiti posti dal pubblico, in primis dai bambini delle scuole di nuoto accorse all'evento.
Ha poi effettuato il firmacopie della sua autobiografia e si è concessa alle foto di rito.
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