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Oggi pomeriggio il matrimonio di Galliani: tantissimi auguri, senza se e senza ma...

Succede ad esempio quando si affronta una prova, che nella vita di tutti i giorni può essere un esame scolastico o un test professionale. Succede nello sport, soprattutto in un mondo scaramantico come è quello del calcio, in cui “fare gli auguri” è frase bandita da ogni conversazione. E se qualcuno osa farteli prima di una qualsiasi gara, si generano reazioni fisiche inconsulte, con le mani alla ricerca di tutto e di più.

Adriano Galliani è uomo che vive nel calcio e per il calcio da oltre mezzo secolo. E conosce benissimo le situazioni appena descritte. Oltretutto, la scaramanzia è una caratteristica che lo contraddistingue da sempre, dandogli quel tocco di napoletanità che annacqua un po’ la sua essenza brianzola. Lui lo sa e non lo nasconde. Non solo per via di quelle cravatte di color giallo che indossava continuamente negli anni vincenti del grande Milan; ma anche per situazioni che ho personalmente vissuto di recente. 

Come quando, nelle elezioni suppletive dello scorso ottobre a seguito della scomparsa di Berlusconi, mi complimentai per la vittoria nella corsa a senatore quando ancora mancava il dato di un paio di sezioni; il vantaggio era incolmabile, ma lui mi fulminò o quasi con un secco “E’ presto”. O come quando, poco più di un mese fa, uscì su Monza News in anticipo di un giorno un mio scritto per celebrare il suo ottantesimo compleanno. Mi scrisse tre parole: “Ti ringrazio domani”.

Oggi Adriano Galliani convola a nozze per la quarta volta con la sua compagna Helga Costa (oggi gli aggiornamenti live su MonzaNews). Piacciano o non piacciano, io gli auguri li faccio, non riesco a trattenermi. Conoscendo il personaggio, così come fa quando parla di calcio, sono certo che ricordi nei minimi dettagli tutti i vari periodi sentimentali della sua vita. Dal primo matrimonio, quello da cui sono arrivati i suoi tre figli, alle unioni successive. Provo a pensare quanti altri uomini affronterebbero un quarto matrimonio a 80 anni. Pochi, davvero pochi…

Galliani, un ottantenne solo sulla carta d'identità 

Ma, come dissi una volta a suo figlio Gianluca, Galliani è un ottantenne solo per la carta d’identità. L’entusiasmo, la carica, la passione, lo spirito con cui affronta ogni cosa nella vita sono quelli di un trentenne. Lui è così nel calcio ed è così nella vita reale. Avendolo conosciuto negli anni Settanta o giù di lì, il suo modo di essere e di affrontare la quotidianità non è cambiato per nulla. Dunque, non sono per nulla sorpreso dell’ulteriore passo che farà oggi pomeriggio.

Tantissimi auguri Adriano, tantissimi auguri ovviamente anche alla signora Helga. Oggi è il giorno giusto, non può dirmi “E’ presto” o “Ti ringrazio domani”. Paolo Corbetta