x

x

Il richiamo di un episodio risalente agli anni Novanta

Devo richiamare un episodio che risale agli inizi degli anni Novanta perché sia pienamente comprensibile il concetto principale su cui verterà questo mio editoriale. In occasione di un anticipo al sabato di una gara del campionato di Serie C (Monza-Piacenza), Silvio Berlusconi si presentò al Brianteo per seguire la gara dei biancorossi seduto al fianco del presidente Giambelli. 

Berlusconi era particolarmente arrabbiato con La Gazzetta dello Sport, di cui ero corrispondente e unico rappresentante presente in quell’occasione. L’arrabbiatura dell’allora presidente del Milan, manifestatami direttamente, era dovuta ad una frase in latino mal riportata dalla “rosea” per via di un’imprecisione grammaticale impercepibile ai più e talmente irrilevante da non sviarne il significato.

Corbetta

Se vado a rievocare questo episodio è perché mi piace ricordare quanto Berlusconi fosse attento alla propria immagine ed al perfezionismo che ha sempre caratterizzato il suo modo di essere. Ecco perché mi sento di ribadire che se riuscisse a vedere quel che ne è oggi dell’AC Monza, la società che ha portato in soli quattro anni dall’acquisto alla prima storica promozione in serie A, farebbe una rivoluzione a tutti i livelli paragonabile a quello che accadde a Parigi a fine Settecento con la presa della Bastiglia. 

Perché Berlusconi non avrebbe mai accettato di vedere la sua creatura già virtualmente retrocessa in serie B a gennaio/febbraio e men che meno al solitario ultimo posto in classifica ormai da diversi turni. Si sarebbe inventato qualcosa, anzitutto evitando di esonerare Nesta per poi andare a richiamarlo dopo qualche settimana. 

Il patron di Arcore avrebbe gestito la situazione senza creare il caos che oggi ammanta Monzello e dintorni, impedendo di far chiudere i rubinetti dei finanziamenti a coloro cui ha lasciato in mano le chiavi di quel giocattolo da lui costruito che sono le sue aziende.

E, soprattutto, Berlusconi non avrebbe rinunciato a quella dignità che l’AC Monza ha gradualmente perso per strada in queste ultime settimane, con prestazioni imbarazzanti sul terreno di gioco, figlie legittime di decisioni societarie assurde come le cessioni dei giocatori migliori antecedenti alla loro sostituzione almeno a livello quantitativo. E in precedenza avvicendando un tecnico come Nesta (oggi richiamato) che, pur con tutti i limiti mostrati, è di ben altro livello rispetto a chi, chiamato al suo posto, non ha mai dato neanche la sensazione di essere un allenatore. Che Dio ci aiuti! Paolo Corbetta

🔴 Lazio-Monza: il tabellino della gara all'Olimpico

Lunedì sera dalle 20:30 torna l'appuntamento con ‘ Monza una città da serie A ’ da quest'anno sul canale 79 e sui canali social di Monzanews ed Estenews

Problemi con la caldaia? Chiama Termotecnica monzese