Torino-Monza, i precedenti: trasferta ancora stregata e tanti ricordi nel segno di Gigi Radice
Brianzoli mai vittoriosi a Torino ma non mancano curiosità, colpi di scena e grandi nomi
La sosta per le nazionali sta andando ormai in archivio e, praticamente senza respiro, questa lascia subito spazio ai club e alla nostra Serie A. Il prossimo appuntamento di campionato (valevole per il tredicesimo turno) sarà un nuovo match chiave per il Monza guidato da Alessandro Nesta, ancora fanalino di coda insieme al Venezia: domenica 24 novembre, i brianzoli scenderanno in campo all’Olimpico Grande Torino ( nell’ormai non più tradizionale appuntamento delle ore 15), ospiti del Torino allenato da Paolo Vanoli, attualmente nel centro della classifica a quota 14 punti.
Torino-Monza si prospetta affascinante e significativa anche perché storicamente legata ad alcuni doppi ex, su tutti il compianto Gigi Radice, monzese di Cesano Maderno e leggenda da allenatore per entrambe le compagini. Il settimo e ultimo Scudetto conquistato dal Torino nel 1976 portò la sua firma e la carriera da tecnico era iniziata proprio in Brianza, dove aveva condotto i biancorossi dalla Serie C alla B. Un match, dunque, dal grande valore storico.
I precedenti ufficiali
I precedenti del match, tra Serie A, B e Coppa Italia, sono 13 e certificano un netto dominio casalingo: il Monza non ha mai vinto a Torino nella sua storia. Ben 8 sono i successi interni e 5 i pareggi, tra cui uno a reti inviolate nel 1984 in Coppa, quando i brianzoli di Alfredo Magni impattarono sul Torino proprio di Gigi Radice, 2º in Serie A in quella stagione, che tornava in granata dopo l’esonero datato 1980.
Avrebbe nuovamente guidato il club fino al 1988.
Il primissimo confronto venne disputato in serie cadetta ed è datato 21 febbraio 1960: al leggendario Stadio Filadelfia, i padroni di casa, poi promossi in massima divisione, piegavano con una rete di Mazzero il Monza di Kossovel, salvo al termine del girone degli spareggi con Venezia e Taranto, arrivate a pari punti nel torneo regolare.
Fu X, invece, in Coppa Italia il 3 settembre 1969: al Comunale, alla rete granata del grande e Emiliano Mondonico, acquistato dal Monza proprio nell’annata seguente, rispondeva Giampaolo Lanzetti a garantire un pareggio ai ragazzi di Radice, che avrebbero chiuso il girone eliminatorio in testa e a pari punti con lo stesso Torino, che l’avrebbe spuntata solo per la migliore differenza reti. I granata si sarebbero poi classificati secondi nel raggruppamento finale vinto dal Bologna.
L’incontro del 24 maggio 1978, sempre valevole per il trofeo nazionale, avrebbe visto Radice dall’altra parte della barricata, a sfidare il Monza di Alfredo Magni che, poche settimane più tardi, avrebbe fallito una storica prima promozione in A perdendo alla penultima giornata contro la Pistoiese. 1-1 il risultato finale (rete biancorossa di Acanfora), con il Toro piazzatosi ancora 2º in Serie A.
Radice stava in quel momento vivendo la sua prima esperienza torinese, quella dello Scudetto, e che resterà per sempre segnata dal tragico incidente sull’Autostrada dei Fiori in cui rimase coinvolto il 17 aprile 1979, dove perì l'ex calciatore e amico Paolo Barison.
Sotto alla guida di un altro ex Monza, Eugenio Bersellini, il Torino avrebbe fatto suo il successivo incrocio di Coppa nel 1982, imponendosi sempre al Comunale per 2-1 con una doppietta di Borghi (di Pradella il punto brianzolo).
Data l’assidua presenza dei padroni di casa nel massimo campionato, il match sarebbe tornato d’attualità in serie cadetta solo negli anni ‘90. Il 7 gennaio 1990, il Monza del grande Pierluigi Frosio, poi tristemente retrocesso in Serie C1 in seguito allo spareggio di Pescara contro il Messina, subiva 4 reti (doppietta per Pacione e Müller) dal Torino di Fascetti, primo in campionato e subito tornato nell’Olimpo della Serie A.
Con il Toro ad alternarsi tra A e cadetteria, nel 1998 sarebbe stato 1-0 allo Stadio Delle Alpi, dove il Monza di Frosio ( richiamato dopo gli esoneri degli ex granata Radice e Bolchi) veniva sconfitto dalla singola rete di Sommese, in gol con una gran conclusione da fuori area.
Una maledizione interminabile quella per i biancorossi, che toccò il suo triste apice nella stagione seguente. Il 3 aprile 1999, sempre al Delle Alpi, Frosio e i suoi si portavano eroicamente sullo 0-3 dopo soli 25’ con doppietta del bosniaco Topic e rete di Cristiano, ma il vecchio cuore granata degli uomini ancora di Mondonico, come se si fosse sentito il suono della tromba di Oreste Bolmida, storico “Trombettiere del Filadelfia” ai tempi del Grande Torino, avrebbe risposto colpo su colpo raggiungendo un clamoroso 3-3 finale impreziosito dalla doppietta dal dischetto di Ferrante. A fine campionato sarebbe stata ancora promozione.
Nello stesso decennio non mancarono, comunque, due ormai tradizionali incontri di coppa, entrambi valevoli per il secondo turno a eliminazione diretta. Nel 1992 1-0 e gol di Aguilera sui biancorossi di Trainini, per un Toro di Mondonico poi vincitore del torneo (particolarmente rocambolesca la doppia finale contro la Roma, con vittoria per 3-0 in casa e ko ininfluente per 5-2 all’Olimpico). Il 21 settembre 1994, invece, pirotecnico 4-2 in rimonta: dopo che i Bagaj di Boldini, militanti in C1, si erano clamorosamente portati sull’1-2 (gol di Guerzoni e della leggenda Saini) ribaltando lo 0-1 dell’andata con la legge del gol in trasferta e sognando il passaggio del turno, ma il Torino allora in A si riprese ben presto siglando 3 reti.