Lettere in redazione - Manuele Schenoni: 'Monza, perchè non giochi così?'
Riceviamo e pubblichiamo una mail di Manuele Schenoni, per tanti anni collaboratore di Monza-News e grande tifoso del Monza.
Scrivo questo pezzo in qualità di tifoso innamorato del Monza da sempre e con la fortuna di essere stato un cronista al seguito dei biancorossi negli anni 2000 -2010, ho avuto l’onore di imparare ogni domenica qualcosa da “colleghi” di spessore come Stefano Peduzzi, Giancarlo Besana, Claudio Parma, Gianni Santoro, mio fratello Daniele, Fiorenzo Dosso e tanti altri.
Scrivo perché sento di dover far arrivare queste righe a quanti più innamorati del Calcio Monza. Ho anche la fortuna di avere un padre che è stato allenatore e nel mio piccolo qualcosa di calcio capisco, quindi metto insieme il connubio giornalista tecnico per descrivere le sensazioni che ho provato dopo l’ennesima prova incolore e senza cazzimma, come dicono a Napoli, del nostro Monza.
E anche l’ennesima reiterata gestione tecnica non adeguata. Parto dal presupposto che non c’è nessun giudizio sugli uomini in questo mio scritto, ma solamente sulla situazione reale.
Il Monza non ha né un’identità né un’idea di gioco e spiego la mia idea. La difesa si trova troppo spesso a tappare buchi, in condizioni di extremis, dovuti ad un sistema di gioco inefficace, mancanza di protezione del centrocampo, linee troppo distanti tra loro. Ecco spiegato perché Bellusci viene ammonito immancabilmente ogni partita: tappa i buchi, rischiando i cartellini ad ogni gara. Al centro della difesa non c’è mai stata una coppia a cui sia stata data l’opportunità di affinare l’intesa, ergo troppi cambiamenti.
Un giovane come Pirola nel momento in cui sta acquisendo fiducia, deve giocare! Pirola può anche sbagliare, ma deve giocare! Gli esterni bassi hanno un compito gravoso ovvero difendere ed accompagnare la manovra di attacco, a discapito della lucidità: cross precisi, ben pochi.
Il centrocampo non può permettersi d giocare con un play basso, che sia Barberis o Scozzarella, la spiegazione è semplice: questa squadra trova naturale propensione nel modulo 4-4-2, mai provato una sola volta.
Solo in questo modo saranno garantite le proiezioni offensive e le sovrapposizioni adeguate ad avere la doppia soluzione: cross dal fondo o entrata in area per servire un compagno.
I due centrocampisti centrali non possono che uscire dal trio Frattesi – Barillà – Armellino, in modo da comporre una linea mediana compatta che spezzi l’azione avversaria e riparta, sia Frattesi che Barillà hanno le caratteristiche giuste per fare male in area avversaria e l’hanno dimostrato.
Oltremodo, ricordo che dal duo Barberis - Scozzarella non è ancora arrivata nessuna segnatura, il motivo è ovvio : nessuno dei due ha questa caratteristica.
Il giropalla è sterile e porta sempre e solo a permettere alla squadra avversaria di posizionarsi al meglio nella fase difensiva, coprendo ogni spazio.
La coppia di attacco dovrà essere sempre composta da due attaccanti tra Gytkjaer, Balotelli, Maric e Diaw. Due coppie.
Gli esterni alti sono interscambiabili : D’ Alessandro, Dany Mota, Ricci, Boateng e aggiungo Carlos Augusto, che sarebbe molto più efficace in quella posizione.
Capitolo Boateng: il valore tecnico del giocatore non si discute, la tenuta sì. Boateng deve essere utilizzato solo come valore aggiunto, ovvero: partendo dalla panchina e subentrando a partita in corso.
Un saluto e un abbraccio a tutti i tifosi del Monza.
Manuele Schenoni