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In occasione della presentazione del libro “Le dannate. Storia delle sorelle Napoli che non si arrendono alla mafia” a Fasano, Massimo Giletti ha ricordato il rapporto d'amicizia con Sinisa Mihajlovic“Dovevo fare un’intervista a Mihajlovic, perché me l’aveva chiesto Cairo. Non sono riuscito, sebbene con Sinisa avessi un ottimo rapporto. In quei giorni esplodeva il Covid: era il 2020 e aveva fatto il primo libro. Prima che lui morisse sono andato a trovarlo. Si è detto che il Bologna avesse fatto una cosa brutta a mandarlo via".
In pochi sapevano quello che stava vivendo. Lui non sapeva, perché sua moglie non ha voluto dirglielo, e non gliel’han voluto dire neanche i medici del Bologna, però dovevano pensare alla società. A volte scriviamo cose come “vigliacchi”, e invece era una forma di autotutela. L’hanno voluto “licenziare” perché non c’erano risultati buoni, invece era un modo per dire “Gli ultimi due tre- mesi della tua vita vivili con tua moglie e i figli”, visto che non arrivava a Natale. Gliel’hanno imposto così, poi alla fine ha capito!” ha concluso Giletti, grande tifoso bianconero.