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Tutto quello da sapere sul Napoli di Antonio Conte 

Il Monza continua ad essere in una fase di calendario difficile, oltre che di risultati, ed infatti dopo aver affrontato Fiorentina, Inter e Bologna in sequenza, adesso è il turno del Napoli, una delle peggiori compagini da incontrare in questo periodo.

La squadra partenopea è una delle squadre più in forma del campionato a livello di risultati, ma soprattutto a livello mentale. Infatti, la squadra partenopea ha totalizzato nelle ultime quattro partite tre vittorie e un pareggio, quest’ultimo maturato in casa della Juventus. Rispetto alla deludente passata stagione, il Napoli ha tutto un altro aspetto e ciò è dovuto al nuovo condottiero di questa squadra, ossia Antonio Conte. Quest’ultimo rappresenta l’allenatore che serviva al club campano per tornare ad essere una squadra, come lo era stata due stagioni fa che l’hanno portata alla conquista dello scudetto. Conte ha portato entusiasmo nell’ambiente, idee di gioco e la giusta mentalità, tre ingredienti che erano totalmente mancati lo scorso anno, complici i tre cambi di allenatore che hanno fatto diventare la squadra fragile e senza avere la forza di reagire in molte situazioni di difficoltà.

Tuttavia, il lavoro di mister Conte è appena iniziato e lui stesso ha affermato più volte che c’è ancora tanto da migliorare, ma si ritiene soddisfatto di come la squadra lo sta seguendo e delle prestazioni sul campo.

L’importanza di Conte e Lukaku in questo Napoli

Antonio Conte, allenatore Napoli

In estate, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis ha attuato una vera e proprio rivoluzione visti i pessimi risultati sportivi dell’ultima stagione, sia sul fronte delle entrate che su quello delle uscite. Infatti, sono stati sette i nuovi acquisti più il nuovo allenatore e sette le cessioni, tra cui quella di Osimhen avvenuta negli ultimi giorni di mercato.

I nuovi innesti sono stati voluti fortemente dal nuovo mister, Antonio Conte, e sono tutti potenzialmente dei titolari, ma di questi ce n’è stato uno in particolare desiderato dall’allenatore salentino, ossia Romelu Lukaku. L’attaccante belga è sempre stato un pupillo di Conte perché quest’ultimo lo ritiene perfetto per il suo stile di gioco, vista la sua fisicità e la sua rapidità, e lo aveva già allenato in passato all’Inter, con ottimi risultati. Infatti, già in queste prime uscite stagionali, si vede già come Lukaku sia fondamentale per il gioco del Napoli, poiché gioca molto bene spalle alla porta e difficilmente gli avversari riescono a rubargli il pallone quando è in suo possesso.

Inoltre, si nota già la mano di Conte sul suo Napoli, a livello di cattiveria, di agonismo e di fama, questo perché l’allenatore salentino ovunque sia andato, ha sempre portato alla conquista di trofei, soprattutto quando allenava la Juventus. Questi risultati sono dovuti alla continua voglia di vincere da parte di mister Conte che si vede negli allenamenti al limite dell’umano durante la fase di precampionato, nelle conferenze stampa, nelle richieste esigenti alla società e durante le partite.

La formazione di triangoli, i cambi di posizione e tanto altro...

In queste prime partite, il Napoli di Conte è sceso in campo con un 3-4-2-1, dove i due trequartisti, solitamente Politano e Kvaratskheila, sono due esterni che però si fanno trovare dentro al campo per creare più densità nella zona centrale. Tuttavia, nella partita di campionato contro la Juventus e in quella di Coppa Italia contro il Palermo, la squadra partenopea è scesa in campo con un 4-3-3, ma ciò non va praticamente a cambiare gli automatismi degli azzurri sia in fase di possesso che in quella di non possesso. In fase di costruzione, si può notare come il Napoli imposti con i tre difensori più i due centrocampisti che vengono bassi e stretti tra di loro a ricevere palla, mentre gli altri cinque giocatori di movimento non partecipano. In questa circostanza si ha una chiave tattica importante, ovvero lo scambio delle posizioni tra Di Lorenzo e Anguissa, così da formare un triangolo tra l’esterno azzurro, il difensore centrale e il centrocampista, solitamente Lobotka, che non dà punti di riferimento. L’idea è quella di far arrivare la palla al centrocampista che deve essere bravo a cercare di prima la verticalità su Lukaku, che viene incontro a legare il gioco e far salire la squadra. Un’altra soluzione che viene adottata dal Napoli a inizio azione è quella della palla diretta del portiere sull’attaccante belga così da tagliare la prima linea di pressing avversaria e attaccare lo spazio centralmente con i due trequartisti e i due esterni. In fase difensiva, il Napoli si schiera con un 3-6-1, per non prendere imbucate centralmente, lasciando libere agli avversari solo le corsie laterali. La squadra partenopea soffre quando il pallone viene recuperato dagli avversari e lo schieramento si fa trovare molte volte, e da questa circostanza sono arrivati i tre gol del Verona e il gol del Parma.

Scudetto possibile?

Dopo un deludente decimo posto da campioni d’Italia in carica, il Napoli si è leccato le ferite e quest’anno, vista la corposa campagna acquisti, la squadra partenopea è tornata competitiva e candidarsi come una delle pretendenti per il titolo. La domanda che sorge spontanea, ma il Napoli è davvero da scudetto? Attualmente, è ancora presto per dire con certezza che la squadra di Antonio Conte possa lottare e alla fine spuntarla sulle dirette concorrenti, ossia Inter, Milan e Juventus.

Le sensazioni sono buone, i giocatori ci sono e l’allenatore è uno di quelli che rientra nella categoria dei vincenti che ha preso squadre allo sbando e le ha portate alla vittoria del campionato, nel suo caso Chelsea e Juventus che si trovavano in una situazione molto simile a quella del Napoli di qualche mese fa.

Un altro punto a favore dei partenopei è quello di non partecipare a nessuna competizione europea e questo porta ad avere una sola partita alla settimana da preparare e quindi a dosare meglio le energie rispetto alle concorrenti.  Tuttavia, a livello di organico il Napoli parte leggermente dietro rispetto alle tre squadre sopra citate anche se comunque c’è una lunga stagione da percorrere che potrebbe nascondere tante insidie e problematiche per tutte le squadre.

Dovrà essere bravo Antonio Conte a non far abbassare il livello di attenzione dei suoi giocatori e cercare di fare meno passi falsi possibili, soprattutto negli scontri diretti con le pretendenti per il titolo, solo così il Napoli può sperare nel tricolore.

Federico Guagliumi