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“Il calcio somiglia alla musica: la musica può forse essere spiegata con la musica? No, così il calcio: non ha nemmeno bisogno della Lingua per farsi intendere. Il calcio buca ogni linguaggio”. 
Carmelo Bene, neoavanguardista e drammaturgo illuminante, ha sempre considerato il futbol un fenomeno estetico che eccede lo sport, oltrepassandone i limiti per esplorare altri luoghi o rappresentazioni come il teatro, la letteratura, il cinema e la musica. 
Il calcio non può essere spiegato col calcio perché diventa immagine, diretta, impattante, comunicativa. Oppure parola, basti pensare ai grandi oratori del pallone, da Gianni Brera a Gianni Mura fino ad arrivare a Federico Buffa. O ancora suono, emblematico nella sua essenza persino nel silenzio. 

Per il Monza l'ultima partita casalinga del 2023 si consuma in una notte silenziosa, rievocando la celeberrima “Silent Night” cantata da Frank Sinatra

Un silenzio solenne, dai contorni tristi e un po' amari, che accompagna la sconfitta dei brianzoli per mano della Fiorentina. Il Natale apparecchiato di biancorosso si colora invece di Viola, regalando alla squadra di Vincenzo Italiano una vittoria importante in ottica quarto posto e zona Europa. 
Per il Monza, al contrario, si materializzano delusione e rammarico al termine di una gara nebulosa, spenta, sottotono e tutt'altro che brillante.

Una panoramica dalla Curva Davide Pieri

Il contropressing Viola

Orfano degli assenti Bonaventura e Nico Gonzalez, Italiano opta per una formazione compensativa, di corsa e ragionamento, affidandosi alla velocità di Kouame e Ikonè in avanti, al palleggio in mediana di Arthur e Duncan e al lavoro dei tornanti, Kayode e Biraghi, a controllare gli esterni avversari con piedi sulle linee.

Palladino sceglie di iniziare con una sorta di 3-4-3 rinsaldato, lanciando dal primo minuto Akpa-Akpro accanto a Colpani e alle spalle di Mota. Una scelta che garantisce maggiore densità a centrocampo con l'ivoriano, tra gli uomini più in forma del momento, ad abbassarsi in copertura e a calpestare le stesse zolle del primo costruttore viola, Arthur.

La Fiorentina parte subito forte e moltiplica l'aggressività innescando il gegenpressing, una contro pressione che richiede corsa e intensità da parte degli attaccanti. L'obiettivo è quello di chiudere rapidamente i difensori avversari e indurli all'errore durante la circolazione di palla posteriore e orizzontale. 

Una tattica promossa da Bielsa e, soprattutto, da Klopp che predilige il gegenpressing poiché consente di riconquistare la sfera più vicino alla porta e creare una buona occasione con un solo passaggio.

Il portiere del Monza Michele Di Gregorio

Regalo di Natale anticipato

Al quinto minuto Ikoné testa subito la reattività Di Gregorio con un sinistro a giro sul secondo palo. Il vantaggio della Fiorentina è dietro l'angolo e si materializza con la complicità dell'estremo difensore biancorosso che, sotto pressione, colpisce Beltran e "concede" lo 0-1 ai toscani. Una leggerezza che il portiere del Monza paga a carissimo prezzo.

L'inerzia del match si sposta inevitabilmente verso la Viola, determinata a proseguire su questa strada per piegare subito i brianzoli.

L'errore di Di Gregorio che porta in vantaggio la Fiorentina - Foto: DAZN

Il contro regalo di Ikoné e il salvataggio di D'Ambrosio

Il Monza è colpito nel morale, perde i duelli aerei e le seconde palle. La Fiorentina aumenta l'intensità e imbriglia i padroni di casa lavorando sulle marcature preventive e i raddoppi. Al 9' arriva una clamorosa chance per lo 0-2 della Viola: Kouame arpiona un pallone sporco e verticalizza immediatamente per Ikoné. A campo aperto il francese salta prima Caldirola e poi Di Gregorio ma perde il tempo nella conclusione agevolando il provvidenziale salvataggio di D'Ambrosio.

La verticalizzazione di Kouame per Ikone nella big chance dello 0-2 viola - DAZN

La prima occasione di Kyriakopoulos

La squadra di Palladino è appiattita, non riesce a calcolare le giuste distanze e lascia spazi agli avversari. Milenkovic annulla Mota, Arthur e Ducan salgono in cattedra nel mezzo. Al 29', da rimessa laterale, Akpa-Akpro si inventa un tocco in rovesciata che scavalca la difesa viola e manda in porta Colpani. Il Flaco guida l'azione e serve al limite dell'area Kyriakopoulos, che impatta male il pallone e spara alto sopra la traversa.

L'occasione sciupata da Kyriakopoulos nel primo tempo - Foto: DAZN

Monza a salve, Fiorentina in protezione

Nella ripresa Palladino corre ai ripari cambiando uomini e modulo. Dentro Colombo e Ciurria per Gagliardini e Pedro Pereira e switch al 4-2-3-1. Una doppia mossa che sortisce subito i suoi effetti: al 48' Mota entra nel campo e apre per Ciurria, il quale rientra sul mancino e disegna una parabola sul secondo palo per l'inserimento del quinto opposto. Giocata tipica dell'84 biancorosso che, però, non viene sfruttata da Kyriakopoulos, in ritardo nel chiudere l'azione. 
Come nel primo tempo, il Monza spreca un'enorme opportunità per pareggiare i conti. 

Per non correre rischi, Italiano decide di difendere a specchio uomo contro uomo inserendo Mina e passando ad un'inedita difesa a 3, con Milenkovic braccetto di destra a contenere Mota.

La Fiorentina va in protezione e si chiude bene, imbrigliando il Monza e limitandone la manovra con ordine ed efficacia. 

Gioco monodimensionale, poca inventiva, ritmo annegato, attacco labile: i biancorossi stentano a fabbricare occasioni e la partita, ripetutamente spezzettata dalla Viola, volge al termine col punteggio di 0-1.

Lucidità offuscata, disattenzioni 

Dopo il crollo a San Siro contro il Milan, il Monza incassa la seconda sconfitta consecutiva in stagione. Si tratta della terza battuta d'arresto nelle ultime sei giornate, un passo falso che, comunque, non inficia la classifica.

I biancorossi faticano a ritrovare l'intesa e le giuste distanze tra i reparti, perdendo lucidità nella gestione e nella lettura delle situazioni.

Sarebbe troppo facile addossare la sconfitta all'errore di Di Gregorio (che non può deve offuscare il giudizio sulla sua grandissima stagione) o alla costruzione dal basso, principio su cui si basa il calcio di Palladino e il gioco dei brianzoli. 
Una strategia che il Monza ha dimostrato, e dimostra, di avere nelle corde applicandola in svariate circostanze per attirare verso di se gli avversari e poi attaccarli in verticale. 
Piuttosto, ciò che è venuto meno contro la Fiorentina e, in generale, nelle ultime gare, è un'alternativa di gioco su cui appoggiarsi per fare di necessità virtù. Una modulazione di tattica, non nell'assetto ma nell'interpretazione e nel maniera di affrontare le diverse squadre senza mai rinunciare alla propria identità, aspetto che il Monza ha sfruttato a suo favore fino alla vittoria di Verona

La condizione generale sembra in leggera flessione, in particolare a centrocampo, con Pessina e Gagliardini che avrebbero bisogno di maggiore turnover, e in attacco, dove la coperta sembra un po' corta e tutta sulle spalle di Colpani, non ispirato come ad inizio campionato.

La Curva Davide Pieri

La tecnica come fattore fondamentale

Nello specifico, il KO rimediato contro la Viola è figlio di un approccio iniziale deficitario e di errori tecnici che hanno condizionato il risultato. Perché nel calcio, come sostiene Gianfranco Zola, "la componente tecnica resta il requisito fondamentale” e se questa viene meno può diventare un plus fattore per gli avversari. Questione di dettagli e qualità.

Al netto dei meriti della compagine toscana, più equilibrata nelle due fasi e centrata sul piano psicofisico, il Monza è apparso stanco e opaco ma soprattutto scarico a livello mentale, appannato nel pensiero e rallentato nell'esecuzione. E “se non hai la testa - lo diceva Cruijff - “le gambe da sole non bastano”
Nell'arco dei 90 minuti i biancorossi hanno esibito un gioco poco nitido e cristallizzato, frammentario nell'organizzazione e inconsistente in avanti.

Nel post partita Palladino ha azzerato gli alibi (nessuna giustificazione da imputare a infortuni o influenze) e predicato compattezza per superare le difficoltà del momento. 

Tutti uniti - ambiente, squadra, tifosi e stampa - verso il prossimo impegno: la trasferta insidiosa di Napoli contro i Campioni d'Italia in carica, in programma venerdì 29 dicembre 2023 alle 18.30.
Con la speranza che il passo falso dell'U-Power Stadium possa essere già vendicato allo stadio Diego Armando Maradona, sulla scia del recente e risolutivo Silent Night di John Woo.

Di Andrea Rurali