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Alessandro Nesta

Monza, un passo falso inaspettato? Non per la legge dei grandi numeri 

Quando si fanno sei punti con un avversario nel doppio scontro diretto in una stagione, è difficile ripetersi contro quello stesso avversario nell’anno immediatamente successivo. Non c’è molto di razionale in questa teoria, ma la pratica attesta che le cose prendono questa piega con una certa frequenza. 

L’amico e collega Fiorenzo Dosso, che in tanti anni di calcio ha vissuto con me questa irrazionale regola non scritta, mi aveva manifestato in settimana tutti i suoi timori per questa gara anche in virtù di queste considerazioni. 

Ma lasciamo da parte l’irrazionale e quanto di astratto finora trattato. Veniamo a quanto può esserci di logico e concreto. Il Monza sconfitto dal Genoa ha dimostrato di essere ancora (e ce ne sono tutte le ragioni) un cantiere aperto. La squadra è in costruzione, nella testa degli interpreti (Nesta incluso) e nella ricerca del miglior assetto tattico e di gioco. 

Sarei falso se dicessi che la classifica è soddisfacente, due punti era il bottino minimo per rendere accettabile il raccolto delle prime due giornate. “Palladino ha lasciato qualcosa, ma Nesta vuole altro”. La dichiarazione di Samuele Birindelli, pochi minuti dopo la fine della partita con la squadra di Gilardino, è la miglior fotografia di quello che è il Monza di questa fase iniziale della stagione.

C’è tanto da lavorare, c’è tanto da migliorare e c’è un organico da completare. Continuo a pensare che sia necessario avere un giocatore di fascia (Zerbin?), per dare un’alternativa quantitativa e soprattutto qualitativa a chi finora ha giocato in quel doppio ruolo fondamentale nei meccanismi di gioco di Nesta. Nella speranza di poter contare prima o poi anche su Patrick Ciurria, il cui apporto è mancato moltissimo la scorsa stagione e manca ancor di più quest’anno. 

Per il resto, occorre tener presente quello che personalmente sostengo da tempo. Quella in corso sarà per varie ragioni la stagione più difficile della finora breve esperienza storica di serie A del Monza. Cerchiamo dunque di essere critici ma costruttivi, sentir certe affermazioni di pessimismo cosmico di stile leopardiano mi sembra deprimente e fuori luogo. Siamo alla seconda giornata di campionato e occorre un po' più di serenità. Io ci metto del mio, ricordando che nello scorso campionato la Fiorentina (prossimo avversario dei biancorossi) vinse sia a Monza che a Firenze. Legge dei grandi numeri, batti un colpo, please...  Paolo Corbetta