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Arrivato all'ombra dello U-Power Stadium con un carico importante di aspettative, Giovanni Stroppa è ancora alla ricerca della ricetta giusta per far funzionare al meglio il suo Monza. Se il modulo tattico è rimasto sempre in linea con la sua idea e quindi un 3-5-2, le modifiche più importanti sono arrivate nella scelta del tandem offensivo. Abbiamo visto il Monza schierarsi con una punta di peso come Gytkjaer coadiuvata da una seconda punta rapida e tecnica, oppure a volte sono state scelte due seconde punte mentre nelle ultime due partite è stato avanzato Valoti a sostegno di D'Alessandro. Tutto questo ha portato a dei risultati che qui sotto vi andremo ad analizzare, partendo dai vantaggi, e dagli svantaggi, che può portare il fatto di scegliere determinati giocatori dall'inizio della partita.

Partiamo subito con un vantaggio che balza all'occhio nel guardare le partite del Monza. Dany Mota è un giocatore imprescindibile nello scacchiere tattico e la sua assenza si è fatta sentire eccome nell'ultimo periodo. Quando c'è in campo il giovane attaccante portoghese la squadra ne giova sia tecnicamente che tatticamente. Con Brocchi veniva utilizzato come esterno offensivo nel 4-3-3 mentre con Stroppa il suo ruolo è stato chiaro fin dall'inizio del campionato e cioè la seconda punta. Rispetto agli altri attaccanti che vengono adoperati nel ruolo di seconda punta riesce, nonostante un fisico non proprio perentorio, a difendere palla con grande efficacia permettendo alla squadra di sviluppare il gioco offensivo. Nelle prime tre partite della stagione ha avuto un partner diverso visto che all'esordio è stato scelto Ciurria, poi Vignato e infine Gytkjaer. I numeri parlano di un buon feeling, anche se in sole due partite, con Ciurria visto che sono stati raccolti quattro punti con tre gol segnati dalla squadra.

Proprio grazie all'assenza di Dany Mota si sta mettendo in luce Marco D'Alessandro che già nella scorsa stagione aveva fatto vedere cose molto interessanti principalmente partendo dalla panchina. Nelle ultime tre sfide di campionato l'ex SPAL è stato sempre schierato dall'inizio prima al fianco del giovanissimo Vignato e poi, per due volte di fila, insieme a Mattia Valoti andando a formare un particolarissimo tandem offensivo. D'Alessandro ha due grandi pregi. Il primo è quello di saper spaccare le partite grazie al suo dribbling mentre il secondo è quello di saper attaccare con efficacia e continuità la profondità. Ecco allora un altro vantaggio nel giocare senza una punta di peso: la squadra ha la possibilità, in caso di difficoltà nella costruzione dal basso, di lanciare la palla sull'esterno in modo che uno dei due attaccanti arrivi lanciato alla conquista del pallone. Ovviamente viene spontaneo accomunare a questo vantaggio anche uno svantaggio. Non avere in campo un giocatore come Gytkjaer che sgomita e lotta su ogni palla alta è uno svantaggio soprattutto quando il Monza non riesce a trovare spazi sugli esterni. Siamo andati a controllare un paio di statistiche e per ora i numeri parlano di sei punti conquistati in cinque partite con Gytkjaer in campo dall'inizio (media di 1,2 punti a partita) mentre diventano dodici i punti raccolti senza una punta di peso nell'unici titolare in cinque partite con la media che sale a 1,7 punti a sfida.

La mancanza di un centravanti puro, che in realtà dovrebbe comprendere anche Favilli anche se non lo abbiamo ancora visto all'opera, diventa uno svantaggio quando ci sono palle vaganti in mezzo all'area. In quelle situazioni la punta è più abituata, oltre che smaliziata, per andare alla ricerca dello spazio giusto per trovare il miglior impatto possibile con la palla. In area ovviamente senza il Gytkjaer di turno arrivano molti meno palloni, infatti i due esterni Carlos Augusto e Pedro Pereira preferiscono crossare più teso e più basso proprio per agevolare i compagni che non sono in grado di dare del filo da torcere alle difese avversarie nel gioco aereo. Sicuramente i dialoghi sugli esterni sono qualitativamente migliori visto che il Monza dispone di seconde punte molto brave con la palla ai piedi. Questo aiuta la manovra quando uno dei due esterni si stacca per andare ad attaccare lo spazio magari attendendo il servizio proprio del D'Alessandro di turno.

In linea generale il Monza sta dimostrando di avere molti problemi nel finalizzare con efficacia le azioni offensive prodotte, quale che sia il tandem offensivo scelto da mister Stroppa dal fischio d'inizio. Spesso e volentieri l'ingresso a partita in corso di giocatori tecnici e rapidi come Vignato o Ciurria rappresenta un vantaggio visto che portano freschezza in un momento in cui tutti gli altri in campo cominciano ad accusare la stanchezza. In alcuni casi vengono create anche delle belle trame offensive ma i gol sbagliati cominciano ad essere tanti, questo è il fattore fondamentale che dovrà cambiare d'ora in poi per poter cominciare a conquistare con continuità i tre punti.

Chiudiamo con una statistica che rende abbastanza l'idea sull'efficacia dei vari tandem offensivi visti fino ad ora. Siamo andati a controllare quali fossero gli attaccanti in campo quando sono stati segnati i gol fino ad ora del Monza. La coppia Gytkjaer-Dany Mota ha prodotto quattro gol, dietro troviamo tre coppie a pari merito con due gol (Dany Mota-Ciurria, Vignato-D'Alessandro e D'Alessandro-Valoti) mentre la coppia Gytkjaer-Vignato ha prodotto un solo gol. Questo dato va in controtendenza con quello che vi abbiamo proposto qua sopra dei punti conquistati dalla squadra visto che in questo caso la presenza di Gytkjaer in campo rappresenta in maniera più netta un vantaggio rispetto ad uno svantaggio.